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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2011 alle ore 14:31.

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Conti di deposito a go-go. Vuoi perché da luglio i mercati sono saliti sulle montagne russe (le Borse europee hanno bruciato in media il 25% della capitalizzazione) vuoi perché anche sul fronte obbligazionario ci sono forti incertezze con i prezzi dei bond governativi che mostrano una impensata volatilità e di conseguenza rendimenti e spread stanno planando su soglie record.

Gli istituti di credito provano a cogliere questa ondata di incertezza rafforzando i tassi promozionali sui conti di deposito (guarda tutte le offerte a confronto). Da settembre, il gioco al rilancio delle offerte è quasi diventato una moda. In questa nuova sfida si è inserita anche Fineco, tra i pionieri in Italia del trading online e dei conti web che da adesso affianca ai pronti contro termine anche un'offerta ad hoc sui depositi vincolati.

L'istituto offre un tasso lordo fino al 4,3% per i nuovi clienti (o i vecchi che aggiungono liquidità) per chi vincola almeno 5mila euro per 18 mesi. «Abbiamo deciso di lanciare il conto deposito perché completa l'offerta disponibile. Fineco dispone di una piattaforma completa per chi vuole investire: dai fondi, agli Etf, dalle obbligazioni, ai PcT -spiega Paolo Di Grazia, Direttore Banca Diretta FinecoBank -. CashPark è una soluzione per il parcheggio della liquidità anche alla luce della nuova normativa fiscale».

Già, la normativa fiscale. È questa un'altra delle spiegazioni che sta spingendo gli istituti di credito a competere sui conti di deposito che da gennaio 2012 saranno tassati al 20%, anziché al 27% come è accaduto finora e come previsto fino al 31 dicembre 2011.

Il decreto legge 138 /2011 ha cambiato le carte in tavola, rendendo più favorevoli rispetto al passato questi strumenti (equiparati difatti ai pronti contro termine la cui tassazione sale invece dal 12,5% al 20%). Ma si attendono ancora delle precisazioni da parte dell'agenzia delle Entrate sulle regole che gli istituti devono seguire in questi ultime mesi, fino al 31 dicembre, in cui è difatti ancora in vigore la ritenuta fiscale del 27% sugli interessi maturati nelle giacenze dei conti di deposito.

La domanda è: chi vincola oggi un tasso per oltre 3 mesi mesi sarà soggetto al 27%? Oppure al 20%? Oppure per una parte al 27% e per la restante (da gennaio 2012) al 20%? In attesa di chiarimenti, gli istituti si stanno muovendo in ordine sparso (guarda tutte le offerte a confronto). C'è chi, come Chebanca!, applica sin da ora il 20%, altri invece non hanno ancora le idee chiare. Per un approfondimento su questo tema e su come le singole banche si stanno rapportando alla nuova normativa si invita alla lettura di questo approfondimento di Plus24.

Le offerte in confronto
Nell'attesa che tutti abbiano le idee un po' più chiare sui tassi netti, passiamo a scandagliare i tassi lordi proposti. Il 4,3% annuo con vincolo a 18 mesi offerto da Fineco è in linea con l'offerta di Webank (che però richiede un vincolo di 12 mesi). Banca Sistema offre invece il 4,75% vincolando il capitale per 24 mesi, ma senza vincoli sulle soglie di partenza.

Banca Sella mette sul piatto il 4,5% (con vincolo però a 24 mesi e con un investimento minimo di 10mila euro. Si attesta sl 4,5% anche il pacchetto remunerato da Ibl banca (per 12 mesi). Seguono a ruota Banca Ifis (conto Rendimax 4,25% con vincolo di almeno 2mila euro a 18 mesi). Anche UniCredit, con la soluzione Money Plus Flexi remunera le giacenze con un tasso del 4,25%, con vincolo di 24 mesi. Sulla soglia del 4% anche Credem e Iwbank.

Tassi promozionali e a regime
Nel confronto delle offerte bisogna ovviamente distinguere tra offerte a regime e offerte promozionali che durano solo per il periodo di riferimento entro cui si blocca il tasso.

Timing nella scelta del tasso
E poi bisogna capire se può esser conveniente bloccare oggi un tasso per 1-2 anni. Nessuno ha la sfera di cristallo, quindi non è possibile rispondere in modo esauriente a questa domanda. Tuttavia è possibile perlomeno dare uno sguardo alle previsioni sui tassi di riferimento europei (il tasso Bce è attualmente all'1,5% così come l'Euribor a 3 mesi) a cui più o meno indirettamente sono collegate anche le politiche di remunerazione degli istituti in campo con conti di deposito. Bene, le previsioni (future sui contratti dell'Euribor a 3 mesi, unitamente al parere degli analisti in merito alla politica monetaria della Bce) indicano che nei prossimi mesi i tassi di interesse potranno essere rivisti al ribasso. Nella speranza di rilanciare l'economia dell'Eurozona.

(Questo articolo non costituisce una sollecitazione al risparmio)

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