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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2011 alle ore 16:45.

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Un secondo vertice dell'Unione europea per definire le misure internazionali contro la crisi dell'eurozona si dovrebbe tenere al più tardi mercoledì prossimo per raggiungere un accordo definitivo Lo dice in una nota il portavoce del governo tedesco.
Una notizia male accolta dai mercati finanziari del Vecchio Continente, oggi in netto ribasso a causa di vendite che colpiscono in particolare il settore bancario.

Intanto il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliere tedesca Angela Merkel si incontreranno nuovamente in un bilaterale sabato sera a Bruxelles. Secondo quanto reso noto dall'Eliseo, il pre-vertice servirà per preparare una «risposta globale e ambiziosa» alla crisi dell'eurozona i cui elementi saranno adottati in occasione di un secondo summit dell'eurogruppo da tenere al più tardi mercoledì sera, prima cioé della nuova riunione del G20 a Cannes. Nel comunicato odierno, Parigi e Berlino chiedono inoltre «negoziati immediati» con il settore privato per «trovare un accordo che permetta di rafforzare la sostenibilità» del debito greco e si dicono «totalmente d'accordo nel dare una risposta ampia e ambiziosa» alla crisi. Una formulazione tesa a rassicurare i mercati in fibrillazione, e che contiene un'apertura alla richiesta tedesca di maggiore vigilanza sui bilanci così da non incentivare l'indebitamento dei partner, che potrebbe convincere Berlino ad aprire la borsa. Ma la nota franco-tedesca svicola dai nodi più difficili: come rafforzare il fondo di salvataggio 'Efsf' e quali perdite infliggere ai creditori privati della Grecia.

È intervenuto oggi anche il ministro tedesco delle Finanze Wolfang Schäuble, secondo cui tra Francia e Germania esiste «un accordo totale» sulle misure da prendere per risolvere la crisi del debito europeo, ma ha avvertito che ciò «non costituisce ancora una soluzione europea».
Schaeuble ha posto l'ennesimo stop all'ipotesi - cara ai francesi - di coinvolgere la Banca centrale europea come prestatore di soldi al fondo che verrebbe trasformato in banca. Fonti governative tedesche escludono, poi, che domenica si prendano decisioni su come potenziare il fondo attraverso la leva finanziaria. A Bruxelles - stando alla bozza delle conclusioni - potrebbe però emergere l'orientamento a rendere permanente «prima possibile» il fondo di salvataggio.

Una potenza di fuoco da 940 miliardi di euro
Un documento di lavoro europeo, preparato in vista del vertice, prevede che il fondo possa concedere prestiti «preventivi» fino al 10% del Pil ai Paesi a rischio: Spagna e Italia potrebbero incamera ben 270 miliardi di euro. Indiscrezioni raccolte dalla Bloomberg parlano inoltre di una potenza di fuoco da 940 miliardi di euro (1300 miliardi di dollari) combinando l'attuale fondo temporaneo, 'Efsf', con il futuro 'Esm' permanente.

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