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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2011 alle ore 18:42.

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Wolfgang Schauble (Afp) Wolfgang Schauble (Afp)

Il tag finanziario della settimana è senza dubbio "fondo salva-Stati", veicolo decisivo per garantire la solvibilità dei debiti dell'Eurozona. Questa settimana, nel dettaglio giovedì e venerdì, le due Camere tedesche si esprimeranno sull'approvazione dell'ampliamento della dotazione e dei poteri del fondo salva-Stati sulla base di quanto stabilito dal Consiglio dell'Ecofin il 21 luglio scorso.

Allo stesso tempo, mentre le previsioni indicano che, grazie anche all'appoggio dell'opposizione del Parlamento tedesco, arriverà l'ok al potenziamento del fondo salva-Stati, il ministro dell'Economia delle Finanze, Wolfgang Schauble, non uno qualsiasi, si dice fortemente contrario a un super fondo anti-crisi.

È evidente che c'è un po' di confusione, tanto nell'area euro per trovare una soluzione condivisa nel prendere di petto la crisi e scacciarla una volta per tutte, quanto sulle informazioni che circolano sul fondo salva-Stati e su un suo effettivo potenziamento. Proviamo,allora, a fare un po' di chiarezza.

La prima versione del fondo salva-Stati
Il fondo salva-Stati - tecnicamente sintetizzato nell'acronimo Efsf (European financial stability facilty) - è una società di diritto lussemburghese i cui azionisti sono i 17 Paesi appartenenti all'area euro. È stato istituito il 7 giugno 2010 con un compito ben preciso: emettere obbligazioni e altri strumenti del debito (i cosiddetti Efsf-bond) con rating AAA (il massimo livello di affidabilità) per aiutare Stati dell'Eurozona temporaneamente in difficoltà. Al momento ci sono stati tre interventi in tal senso in favore di Portogallo e Irlanda. Bond disponibili anche sul mercato secondario (dal giorno successivo al collocamento, con un lotto minimo di investimento di 1.000 euro).

Da chi è garantito? Dai singoli bilanci dei Paesi europei che vi hanno aderito che possono emettere un controvalore di bond fino 255 miliardi di euro (a fronte di una garanzia di 440 miliardi di euro). Per ottenere il massimo rating "AAA" sugli EFSF-bond, assegnato da Moody's, S&P's e Fitch, le garanzie devono equivalere al 120% dei bond che possono essere potenzialmente emessi. Le quote pro-rata sono ripartite in base alla partecipazione dei singoli Stati al capitale della Banca centrale europea.

La seconda versione del fondo salva-Stati
Il 21 luglio il Consiglio dell'Ecofin ha approvato un potenziamento delle dotazioni del fondo salva-Stati (a 440 miliardi di euro a fronte di garanzie per 750) e delle competenze (oltre a emettere Efsf-bond può anche intervenire sul mercato secondario acquistando titoli di Stato dei paesi dell'Eurozona in difficoltà, rimpiazzando ciò che ha fatto la Bce - non senza polemiche, si vedano le dimissioni del membro del direttivo Jurgens Starck - a partire dall'11 agosto). E, inoltre, intervenire a sostegno delle banche per una ricapitalizzazione. A partire da giugno 2013 - sempre secondo quanto stabilito dal Consiglio dellìEcofin - il fondo Esft verrà sostituito dall'Esm (European stability mechanism) che avrà una capacità di intervento di 500 miliardi.

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