Negli ultimi mesi le banche francesi hanno aumentato il loro ricorso ai prestiti della Banca Centrale Europea più di quanto abbiamo fatto gli istituti di credito di Italia e Spagna. Lo rivela il Financial Times che, citando le cifre inedite di uno studio su dati della Banca di Francia effettuato dalla banca d'affari JPMorgan, sottolinea come tali evidenze segnalino come come le tensioni del sistema finanziario europeo stiano migrando verso i Paesi più forti dell'eurozona.

Nel periodo compreso tra la fine di giugno e l'11 ottobre scorso le bance francesi hanno aumentato i finanziamenti ricevuti dalla Bce di 67 miliardi portando il totale a quota 86,7 miliardi. Un incremento superiore ai 30 miliardi in più chiesti dalle banche spagnole e all'aumento di 63 miliardi fatto registrare dalle banche italiane.

«In passato - si legge in un rapporto alla clientela di JPMorgan diffuso dal Ft - abbiamo sostenuto che (l'incremento dei prestiti) della Bce è stato guidato principalmente dalle banche italiane e spagnole» mentre «ci sono anche le banche francesi dietro il forte incremento del ricorso delle banche europee presso la Bce».

Secondo JP Morgan alla sola Dexia, la banca franco-belga che dopo essere stata investita da una nuova tempesta è stata smembrata, sarebbro imputabili 18 miliardi d'incremento nei prestiti ricevuti dalla Bce sui 67 miliardi di aumento delle banche francesi, che include le operazioni di rifinanziamento principali e a più lungo termine.

La ragione della debolezza delle banche francesi sta nella forte esposizione in titoli di Atene che, per le banche italiane, è decisamente limitata. Questa situazione pesa sulla solidità del sistema creditizio d'oltralpe per cui si annunciano pesanti svalutazioni. In questi giorni infatti Ue e banche stanno negoziando un accordo per una ristrutturazione del debito che prevede un taglio del valore nominale intorno al 50% dei titoli greci.

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