Chiude sui minimi di giornata Wall Street, con l'indice S&P 500 che lascia sul terreno il 2,47%, il Nasdaq che perde l'1,93% e il Dow Jones in calo del 2,26%. Oltreoceano prevale l'incertezza sulla solidità del piano europeo per risolvere la crisi debitoria mentre ci si interroga sui passi in avanti che potranno essere compiuti in occasione del G20 in programma a Cannes il 3-4 novembre. Pesa anche la bancarotta di Mf Global. Gli investitori si rifugiano su dollaro (dopo che in mattina il Giappone è intervenuto sul mercato dei cambi per frenare la corsa dello yen) e Treasury bond.

Pessima chiusura anche per Piazza Affari, con l'indice FTSE MIB che perde il 3,82% e si conferma il peggiore in Europa. Male anche le altre piazze: la Borsa di Parigi ha chiuso in ribasso del 3,16%, Francoforte ha ceduto il 3,23%, Madrid il 2,92%.

Il "rischio Italia" pesa in particolare sui titoli delle banche, che hanno in pancia una mole notevole di titoli di Stato italiani. Il mercato sta inoltre ragionando su eventuali nuovi aumenti di capitale, dopo che l'autorità europea delle banche (Eba) ha indicato la necessità di un rafforzamento del capitale per i primi cinque istituti attorno a 14,7 miliardi. Intesa Sanpaolo ha perso il 7,39%, Mps il 6,16%, Bpm il 5,86%, Unicredit il 5,67%. Pesante anche la performance di Fiat (-8,3%), che risente ancora del dato sul debito netto industriale diffuso con la trimestrale.

Spread alle stelle
In chiusura dei mercati lo spread tra i Btp decennali e il bund tedesco si attesta a 407 punti base, dopo aver sfiorato nel corso della seduta i 410 punti.
Il rendimento del decennale italiano sale sul mercato secondario al 6,09% dopo aver toccato durante la giornata un picco del 6,18%.
Siamo sui livelli raggiunti all'asta di venerdì scorso quando il rendimento era schizzato oltre la soglia dei sei punti percentuali per la prima volta dall'ingresso nell'euro.
Sul fronte Spagna il differenziale di rendimento tra i bonos e il bund archivia la seduta a 352 punti col rendimento sul decennale iberico al 5,54%. Secondo l'agenzia Bloomberg la Banca Centrale Europa sarebbe intervenuta per acquistare titoli di Stato spagnoli. Non trapelano notizie invece su eventuali acquisti di Btp del Tesoro.

Mercato delle valute
Euro in fase di correzione, in un mercato prudente dopo l'euforia della scorsa settimana per l'approvazione del piano anti-crisi e condizionato dai realizzi. Ampia correzione invece per lo yen, a seguito degli interventi calmieratori della BoJ dopo che aveva aggiornato il record post-Seconda guerra mondiale sul dollaro (75,32). A metà seduta, l'euro ha quotato 1,4008 dollari (1,4168) dopo avere oscillato nella gamma 1,3973-1,4172.

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