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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2011 alle ore 08:11.

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Prima dell'entrata in turbolenza il programma del ministero prevedeva un rafforzamento degli operatori internazionali interessati a inserire titoli CcTeu. Parallelamente doveva proseguire la sostituzione dei vecchi CcT settennali legati al Bot semestrale. Interventi di scambio e riacquisto sono stati funzionali a questo obiettivo. Lo scenario è ovviamento più difficile ma lo schema non è radicalmente cambiato.
Certo è più difficile perseguire la strada dell'allungamento del debito medio: a fronte di tanta incertezza le scadenze brevi restano le più seguite (non per questo i rendimenti sono scesi). L'obiettivo dei tecnici del Tesoro è invece tornare a proporre scadenze più lunghe con un buon equilibrio fra cedola fissa e variabile, durate brevi, medie e lunghe.
BASSO- MEDIO - ALTO

Rischio di scarsa liquidità
L'emissione di inizio novembre non ha comportato scossoni sul CcT indicizzato che era favorito da una motivazione tecnica: erano in scadenza titoli della stessa categoria per 15 miliardi.
La scadenza 15 ottobre 2017, nella tredicesima tranche e per un valore di un miliardo, ha registrato un rendimento pari al 5,59 per cento. Sul secondario i CcT indicizzati ottengono in questi giorni ritorni ben superiori al 6% e in qualche caso vicino al 7% che scontano non soltanto una prevalenza dello scenario di riduzione dei tassi, con possibili tagli ravvicinati a cavallo di fine anno, ma anche il rischio di un minor volume di scambi con conseguente allargamento della forbice fra domanda e offerta.
I CcT rischiano di diventare un segmento poco trattato nonostante il titolo legato all'Euribor sia fra i più appetibili nella scarsa offerta europea di categoria. Il CcT può però pagare una centralità minore rispetto al BTp, che non a caso è oggetto degli acquisti della Bce e viene ritenuto il principale indicatore di salute del debito Paese.
Senza un'adeguata liquidità sul mercato gli istituzionali se ne vanno contribuendo alla spirale negativa. In termini di rendimento il titolo è probabilmente un'opportunità per chi intende portare a scadenza titoli, coscienti però che la durata non è breve e che le variabili sono tante. E in alcuni casi devastanti. Non ultima la stessa permanenza dell'Italia e di altri nell'Eurozona. In questo senso scadenze così lontane comportano un rischio da tener presente.
BASSO- MEDIO - ALTO

Altri fattori da considerare
Non va dimenticato che, al di là del Btp-day che ha cancellato il costo per i titoli di Stato, l'acquisto di CcT comporta una commissione. Bisogna poi ricordare le date di prenotazione e quelle di emissione. È utile a questo proposito la consultazione del sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze (www.Tesoro.it) che riporta tutte le indicazioni per partecipare alle aste con il calendario, le scadenze e le caratteristiche delle singole emissioni, i meccanismi di indicizzazione, l'esito delle aste e ogni altra informazione che può favorire una corretta partecipazione alla sottoscrizione del debito pubblico. Vengono spiegate le modalità di rimborso, alla pari e in un'unica scadenza. I titoli sono dematerializzati e quindi sono iscrizioni a favore dei sottoscrittori e non materiale cartaceo.

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