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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2011 alle ore 16:34.
L'ultima modifica è del 15 novembre 2011 alle ore 11:18.

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Non bastano Monti e Papademos, i nuovi innesti governativi in Italia e Grecia per affrontare il tema delle riforme strutturali e risanare i conti pubblici. Gli spread fra i rendimenti dei titoli di Stato dei principali Paesi dell'Eurozona e quelli del Bund tedesco, considerato il più affidabile dell'area, tornano a marciare verso l'alto. Quello italiano ha raggiunto oggi punte oltre 532 (con i rendimenti dei BTp a 10 anni che hanno nuovamente superato la soglia critica del 7%, a 7,03%) per poi ripiegare leggermente dopo il primo l'ok di Pdl e Pd al premier incaricato Mario Monti.

Ma non preoccupa solo lo spread italiano. Ad essere sotto pressione è tutta l'Eurozona. Perché stanno salendo gli spread dei titoli di tutti i Paesi. In particolare il differenziale tra il decennale francese (Oat) e il Bund ha toccato il nuovo massimo storico intorno a 190 punti. E ad evidenziare il nesso tra la situazione italiana e quella del resto d'Europa è stato lo stesso presidente Ue, Herman Van Rompuy. Nel sottolineare che Commissione, Bce e Fmi faranno un monitoraggio «molto stretto dell'Italia pur non essendo un paese sotto salvataggio. Il problema - ha aggiunto - è che il caso italiano evidenzia come i problemi di un paese siano diventati problemi dell'intera Eurozona».

Colpite anche Austria e Olanda
Record infatti anche per lo spread del Belgio a quota 311, dell'Austria (183) e dell'Olanda (62). «Il fatto che stiano allargando anche Olanda e Austria, paesi fino a poco tempo fa su livelli di rendimento simili alla Germania, è uno sviluppo particolarmente preoccupante» commenta d Nick Stamenkovic, strategist sui tassi per Ria Capital Markets.

Focus Spagna
Intanto il Tesoro spagnolo ha collocato oggi 3,158 miliardi di euro di titoli a 12 e 18 mesi a tassi d'intereresse in netto rialzo, pari rispettivamente al 5,022% e al 5,159%, contro meno del 4% segnato all'ultima asta del 18 ottobre scorso. Sono i tassi più alti dal 1997.

Sul mercato secondario lo spread spagnolo con i Bund ha toccato un nuovo record a 452 punti, segnando il livello più alto dalla creazione dell'euro nel 1999. I rendimenti dei titoli di Stato decennali spagnoli sono in netto rialzo al 6,27%, subendo il peso dei timori legati alla crisi del debito sovrano e l'esito deludente delle aste. L'andamento dei tassi sul decennale spagnolo potrebbe di fatto seguire il percorso segnato la scorsa settimana dal BTp, che, dopo aver toccato quota 6,5%, ha impiegato solo due giorni a superare la soglia psicologica del 7%.

Tensione sui titoli biennali
Che sia in atto una sorta di contagio da spread lo evidenziano anche i dati sulla curva dei rendimenti a 2 anni con forti balzi odierni per le Triple A dell'Eurozona. Così il virus degli spread contagia le triple A dell'Eurozona. Nel dettaglio i titoli di Stato a 2 anni dell'Austria sono balzati del 24%, quelli dell'Olanda del 44% e quelli del Belgio del 16 per cento.

Record dei cds sull'Italia
Intanto i contratti «credit-default swap» sul debito italiano a cinque anni, che assicurano dal rischio d'insolvenza, hanno segnato un nuovo massimo storico superando i 600 punti.

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