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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2011 alle ore 15:32.
La Bce è pronta a nuove misure per contrastare la stretta creditizia e facilitare l'accesso alla liquidità da parte delle banche. Secondo fonti vicine all'Eurotower rilanciate dall'agenzia Bloomberg, la banca centrale europea potrebbe ampliare il range di collaterali (garanzie) che gli istituti di credito potranno presentare come garanzia a fronte di finanziamenti Bce. Come anticipato da indiscrezioni circolate nei giorni scorsi inoltre, la Bce potrebbe anche concedere prestiti a maggiore scadenza (due anni).
L'ampliamento delle garanzie avverrà soprattutto rendendo meno stringenti i criteri che riguardano per esempio gli Abs, titoli garantiti da asset sottostanti (resi famosi dalla crisi dei mutui subprime del 2008). L'altra mossa per stimolare le banche a far credito a famiglie e imprese sarà poi quella di concedere prestiti ad un termine fino a due anni (per ora il massimo è un anno).
L'aggravarsi della crisi dei debiti sovrani ha avuto effetti pesantissimi sulla liquidità delle banche. Soprattutto di quelle dei paesi più a rischio, come l'Italia. Il rialzo dei rendimenti dei BTp e l'impennata dello spread, interrotta solo questa settimana dopo il varo della manovra, si è ripercossa direttamente sulla capacità delle banche di rifinanziarsi. Con il mercato interbancario congelato (le banche non si fidano a prestarsi i soldi) l'unica via è la Bce.
L'Eurotower garantisce finanziamenti potenzialmente illimitati alle banche a condizione che queste presentino garanzie. Tuttavia, con i tempi che corrono, anche queste risultano scarseggiare. In questo contesto si inquadra la decisione della Bce guidata da Mario Draghi che domani deciderà anche sui tassi di interesse. Le attese sono per una sforbiciata di un ulteriore quarto di punto dopo il taglio deciso da Draghi alla suo debutto alla guida della banca centrale europea.
Alla vigilia dell'Eurogruppo dedicato alla crisi dei debiti sovrani, la vera scommessa è tuttavia sul ruolo che giocherà la Bce. La scorsa settimana la cancelliera tedesca Angela Merkel, la più riluttante fino a questo momento, ha aperto a un ruolo più forte dell'istituto di Francoforte. Lo stesso governatore Draghi ha detto di essere pronto a fare la propria parte. Su cosa questo voglia dire però restano molte incognite. L'Eurotower si prepara a diventare il prestatore di ultima istanza per gli stati con problemi di debito? Le indicazioni per ora fanno pensare che Draghi si sta concentrando soprattutto sul sostegno al credito che sull'acquisto di titoli di stato.
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