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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2011 alle ore 18:53.
L'ultima modifica è del 15 dicembre 2011 alle ore 08:29.

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Seduta in rialzo per le Borse europee. A spingere gli acquisti sono i buoni risultati dell'asta spagnola (domanda soddisfacente e rendimenti in forte calo sulla scadenza a 5 anni con un tasso al 4,02% rispetto al 5,27% dell'asta precedente). Le indicazioni di Mario Draghiabbiamo un piano per rafforzare i capitali delle banche») danno poi fiato al comparto del credito. Il numero uno della Bce ha fatto poi pressione sull'Eba, autorità bancaria europea, perché ammorbidisca le proprie richieste sul rafforzamento patrimoniale.

Gli indici di Borsa
Alla chiusura delle contrattazioni il FTSE MIB di Piazza Affari sale dell'1,37%, il DAX 30 di Francoforte lo 0,98%, mentre il CAC 40 di Parigi segna un guadagno dello 0,76 per cento. Ben accolti anche i dati macro negli Stati con le nuove richieste di sussidio di disoccupazione calate ai minimi da oltre tre anni a questa parte. A Wall Street gli indici Dow Jones, Nasdaq segnano comunque rialzi più contenuti rispetto alle altre piazze europee.

andamento titoli

Lo spread tra il BTp e il Bund tedesco ripiega dopo il risultato dell'asta spagnola. Il differenziale scende intorno ai 460 punti base in chiusura di seduta. Il differenziale di rendimento tra Italia e Germania sulla scadenza decennale, dopo aver toccato un massimo a 495 punti base, si é progressivamente ristretto fino a toccare un minimo a 460 centesimi. Al momento lo spread si attesta a 462 centesimi. In calo anche il rendimento sulla scadenza decennale italiana che oscilla al momento su quota 6,58%.

Dati macro americani
Segnali positivi intanto arrivano dai dati macroeconomici dagli Stati Uniti. La produzione industriale negli Stati Uniti a novembre - comunica la Fed - è calata dello 0,2%, contro stime di un +0,1%. L'indice dei prezzi alla produzione del mese di novembre è cresciuto dello 0,3 per cento, dopo il ribasso dello 0,3 per cento segnato il mese precedente e poco più dello 0,2 per cento atteso dal consensus. La componente core del dato - che esclude i prezzi dei beni alimentari ed energetici - è aumentata dello 0,1 per cento, in linea con le stime degli analisti. Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Usa la settimana scorsa sono calate ai minimi da oltre tre anni a questa parte. La flessione a 366,000 unità rappresenta il livello più basso da maggio 2008 e che dunque è in corso una ripresa del mercato del lavoro negli Stati Uniti.

Focus Piazza Affari
Sul listino milanese cede terreno Mediaset (-3,19%) che ha incassato in giornata un taglio di rating, a "sell", da parte di Goldman Sachs. Bene le banche, con Banca Pop Mi, Intesa Sanpaolo e Unicredit in buon rialzo.

Perché salgono le banche
Il settore bancario beneficia dei rumors circolati questa mattina secondo i quali la Bce, preoccupata per il deleverage bancario in atto (riduzione della leva finanziaria, il disinvestimento che si realizza rimborsando il debito pregresso con la liquidità disponibile o vendendo asset finanziari in portafoglio per fare cassa), potrebbe alleviare le richieste del sistema del credito. Potrebbe venire meno il diktat del Core Tier 1 al 9%, che non verrebbe più considerato un paletto.

Pmi manifattura Germania sotto la soglia dei 50 punti
I mercati archiviano anche dati macroeconomici contrastanti dalla Germania. L'indagine Pmi sulle condizioni di manifattura e terziario in Germania mostra secondo la stima '"flash" di dicembre un nuovo peggioramento nello stato di salute del manifatturiero e ma una decisa accelerazione nel tasso di espansione del terziario. Si attesta intanto saldamente oltre la soglia dei 50 punti l'indice composito, sintesi di manifattura e servizi, a 51,3 dal 49,4 finale di novembre. I dati Markit mostrano l'indice sul settoremanifatturiero a 48,1 contro il 47,9 finale di novembre e il 47,5 del consensus, e quello sul terziario a 52,7 - massimo da luglio - da 50,0 delle attese e 50,3 finale del mese scorso.

Focus Asia
La crisi dei debiti europei si abbatte sui mercati asiatici, tutti in ribasso oggi. Male Tokyo dove l'indice Nikkei 225 ha perso l'1,66% a 8.377,37 punti. Vendite sulle materie prime ed ha spinto la Borsa di Shanghai a un nuovo minimo da quasi tre anni. A pesare anche il dato negativo del rapporto Tankan sulla fiducia delle grandi imprese in Giappone e la contrazione nella attività manifatturiera in Cina. L'indice Shanghai Composite è sceso del 2% a 2.183,19, il più basso livello dal marzo 2009, dato che gli operatori temono che la crisi in Europa possa velocemente contagiare l'economia più grande dell'Asia.

Successivamente il declino si é ridotto al -1,1%. «La propensione al rischio è precipitata, l'aumento dei prezzi delle obbligazioni degli Stati Uniti sta ad indicare che gli operatori si stanno preparando per una recessione europea»", ha detto Ben Taylor di Cmc Markets a Sydney. «Le preoccupazioni per il debito e le potenzialità di un downgrade sovrano in Francia sta aggiungendo peso al selloff di giovedì», ha detto Taylor, notando il pericoloso aumento dei rendimenti obbligazionari italiani al massimo dalla nascita dell'euro mercoledì. Il Purchasing Managers Index per dicembre della Cina «ha fatto poco per mantenere la fiducia dei mercati». Tra gli altri indicatori lo S&P/Asx 200 perde l'1,1%, a Hong Kong l'Hang Seng Index è caduto dell'1.9%, il Kospi Composite della Corea del Sud è sceso dell'1,8% e il Sensex dell'India ha lasciato sul terreno l'1,1%.

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