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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2011 alle ore 13:29.

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Mario Draghi (Epa)Mario Draghi (Epa)

Un piano per rafforzare i capitali delle banche: ne ha parlato il presidente della Bce, Mario Draghi, a Berlino sostenendo che al momento c'è «una pressione molto forte sulle banche per mancanza di capitali e fondi». Il piano passa per l'aumento di capitale, la vendita degli asset e la riduzione dei prestiti.

Draghi invita le autorità competenti ad evitare che il previsto rafforzamento dei requisiti di capitale del settore bancario porti a un credit crunch. «Le banche dell'area euro - ha detto Draghi da Berlino - sono recentemente sotto pressione sia riguardo alla loro base di capitale sia per quanto riguarda la loro capacità di finanziamento». E aggiunge: «Il piano per rafforzare la loro base di capitale è un tentativo di rafforzare la loro permanenza sui mercati finanziari, ma non è un processo semplice». A suo avviso gli azionisti non sono sempre ricettivi riguardo all'aumento del livello di capitale, ma ritiene le altre opzioni peggiori per l'economia. «Vendere attività è meno preferibile e ridurre il credito all'economia è ancora peggio. Le autorità pubbliche - spiega Draghi - devono attenuare l'impatto sull'economia reale e le banche devono considerare una riduzione dei dividendi e compensazioni ad hoc per rafforzare i cuscinetti».

Gli acquisti di titoli da parte della Bce non sono «eterni o infiniti», ha poi ribadito il presidente della Bce che ha inoltre definito le agenzie di rating solo «un input addizionale tra altri» e per questo motivo bisogna evitare di agire subito dopo una loro reazione. La strada da intraprendere per uscire dalla crisi - ha aggiunto - è quella di riforme strutturali «procrastinate per troppo tempo dai Paesi europei».

L'intensificazione delle tensioni dei mercati sta frenando l'attività economica dell'area euro, ha ribadito il presidente della Banca centrale europea. Le prospettive economiche dell'Unione valutaria restano soggette a «elevata incertezza», ha aggiunto, secondo quanto riporta un trascritto dell'intervento pubblicato dalla Bce, e a rischi che puntano verso il rallentamento. In questo quadro le dinamiche di costi e salari dovrebbero mantenersi moderate.

«Non penso che il quantitative easing porti a performance stellari dell'economia e non vedo indicazioni che questa politica stia producendo grandi risultati per le economie degli Stati Uniti o dell'Inghilterra». ha detto Draghi che ha colto l'occasione per ribadire nuovamente come gli attuali trattati dell'Unione Europea vietino il finanziamento monetario dei debiti sovrani. «I governi - ha aggiunto - devono annunciare immediatamente passi chiari nel cammino verso il consolidamento fiscale». Se tutti gli stati consolideranno i loro bilanci, ha concluso, allora «la contrazione sarà di breve durata».

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