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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2012 alle ore 09:52.
Rating, il giorno dopo. All'indomani del taglio di giudizio sul debito operato da S&P nei confronti di nove Paesi dell'Unione europea, fioccano le critiche nei confronti della decisione (e della tempistica con cui è stata comunicata) che ha portato Francia e Austra a perdere la Tripla A e confinato l'Italia nel club di Serie B.
Secondo Giovanni Perissinotto, amministratore delegato del gruppo Generali «la decisione presa da Standard & Poor's sull'Italia appare fuori logica in quanto presa dopo significative, efficaci e rapide misure adottate dall'attuale esecutivo. È sempre più evidente la necessità di un'agenzia di rating a livello europeo».
Nowotny: declassamento dell'Italia problema numero uno
Il taglio del rating dell'Italia «è il problema numero uno», ha detto Ewald Nowotny, banchiere centrale austriaco e membro della Banca centrale europea,. «In un certo senso perché noi sappiamo che quest'anno il Paese ha delle esisgenze di rifinanziamento molto alte, e anche le sue banche» ha osservato il banchiere centrale. «In tempi normali tutto è possibile - ha proseguito - ma in situazioni così difficili e cariche di nerovsismo può essere un problema e credo che il forte taglio del rating dell'Italia (due gradini, ndr) sia probabilmente uno degli aspetti più problematici» di questa raffica di tagli da parte di S&P.
Ben nove Paesi della zona euro sono stati colpiti ieri dalla scure di S&P, con Francia e Austria che hanno perso la tripla A. Ma Nowotny esclude che Vienna avrá un impatto serio ed immediato da tale taglio. Tuttavia il ministro non nasconde la sua «preoccupazione» per il rischio che la decisione di Standard and Poor's «possa danneggiare gli sviluppi positivi visti nelle ultime settimane in Europa», ha aggiunto parlando alla tv di stato Orf. «È questo il principale pericolo» ha detto. «La situazione sui mercati è migliorata, ecco perchè - ha concluso - mi risulta difficile capire perché tale scelta arrivi proprio ora».
Barnier: sorpreso da tempistica
Il Commissario europeo al mercato interno Michel Barnier, si dice «sorpreso» dalla tempistica di Standard & Poor's. «Mentre tutti i governi e tutte le istituzioni europee sono al lavoro» per rinforzare la disciplina di bilancio e la governance dell'unione monetaria S&P ha deciso di intervenire. «Sono molto sorpreso dal momento scelto dall'agenzia di intervenire e dal fatto che non tenga conto dei recenti progressi», ha detto Barnier in una nota.
Rehn: rammarico per decisione incoerente
Il commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Olli Rehn, ha espresso «rincrescimento per la decisione incoerente» presa da Standard and Poors . Un commento molto negativo e irrituale che il commissario ha rilasciato, dice, «dopo aver verificato» che il declassamento «questa volta non è casuale, in un momento in cui l'Eurozona sta intraprendendo azioni decisive su tutti i fronti della sua risposta alla crisi».
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