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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2012 alle ore 08:45.

Via libera politico al secondo prestito di 130 miliardi di euro alla Grecia (dopo quello di 110 miliardi concesso quasi due anni fa), firma formale domani nel corso di una riunione dei rappresentanti dei 16 ministeri dell'economia o delle finanze dell'unione monetaria (esclusa naturalmente a Grecia). Dal Fondo monetario arriveranno 28 miliardi, cifra inferiore a un terzo dell'intero pacchetto. Sono queste le decisioni prese dall'Eurogruppo ieri sera.
Il board del Fondo monetario si riunirà giovedì e l'attesa è che dia il via libera alla propria partecipazione al secondo salvataggio. Ora la Grecia «ha una seconda occasione che non può essere sprecata», ha detto il presidente Eurogruppo Jean-Claude Juncker (che secondo il quotidiano "Le Monde" potrebbe essere sostituito da Mario Monti).
Decisioni importanti dell'Eurogruppo anche sul fondo salva-Stati. L'Efsf è pronto ad agire per le nuove emissioni bond e per gli esborsi: si comincia con una "tranche" di 5,9 miliardi in marzo e si prosegue con altre due di 5,3 miliardi in aprile e maggio. Fatti i calcoli dell'operazione riscadenzamento dei bond, il debito pubblico ellenico scenderà nel 2020 a quota 117% del pil, livello migliore del 12,5% stimato solo qualche giorno fa. Ciò grazie alla partecipazione del settore privato.
Quanto al rafforzamento del Fondo salva-stati permanente se ne parlerà nella riunione informale dell'Eurogruppo a Copenhagen a fine mese. Sia il commissario Ue Olli Rehn sia Juncker sono ottimisti sulle decisioni.
Accordo con la Spagna: deficit 2012 a quota 5,3%
È il momento della flessibilità. L'Eurogruppo ha deciso di ammorbidire l'obiettivo di deficit 2012 della Spagna anche se ha costretto il governo Rajoy ad accettare un livello leggermente superiore a quanto previsto nelle ultime settimane. Il deficit/pil avrebbe dovuto essere quest'anno a quota 4,4%, ma essendo salito nel 2011 all'8,5% Madrid aveva annunciato quota 5,8%. L'accordo raggiunto stabilisce che scenderà a quota 5,3%. Tutti sono soddisfatti. D'altra parte non si può esagerare con un paese in cui metà dei giovani in età di lavoro una occupazione non ce l'ha. Nel 2013, costi quello che costi, il deficit dovrà scendere sotto il 3%.
Moody's declassa Cipro a spazzatura
Moody's ha tagliatp a junk, "spazzatura", il rating di Cipro a causa dei possibili impatti della crisi greca sul sistema bancario domestico. Il rating a lungo termine del Paese è stato tagliato da Baa3 a Ba1 con prospettive che restano negative: Standard & Poor's aveva già declassato Cipro a junk e ora all'appello manca solo Fitch. Moody's motiva la propria decisione con la posizione del governo cipriota, contrario a supportare le banche locali nonostante la loro forte esposizione alla Grecia. Allo stesso tempo, l'agenzia sottolinea la «fragilità» della fiducia degli investitori internazionali nel Paese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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