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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 16:09.

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Paesi in recessione ma Borse in rally. Finanza ed economia reale mai così distanti. Fino a quando durerà?Paesi in recessione ma Borse in rally. Finanza ed economia reale mai così distanti. Fino a quando durerà?

Le ultime 24 ore saranno ricordate negli annali di Borsa. Da Levante a Ponente, i quattro indici più significativi per un trader italiano, ovvero il Dow Jones (Wall Street), il Nikkei (Tokyo), il Dax (Francoforte) e, ovviamente, il Ftse Mib di Piazza Affari hanno rotto al rialzo quattro soglie psicologiche. L'indice americano ha superato i 13.000 punti, come non accadeva da 51 mesi, il Dax è andato oltre la barriera dei 7.000 punti, il Nikkei nipponico si è portato al di là dei 10.000 punti e il nostrano Ftse Mib ha testato per qualche minuto la soglia dei 17.000 punti (guarda i grafici delle soglie psicologiche).

Da inizio anno questi indici stanno galoppando. Il listino milanese è salito del 12,5%, Francoforte ha guadagnato il 18%, Tokyo il 19% e Wall Street l'8%.

Eppure, se guardiamo ai dati che vengono dall'economia reale non c'è da star del tutto tranquilli. Perché confermano un'economia globale in arretramento con alcuni Paesi (come Italia e Giappone) in piena (doppia) recessione.

Finanza ed economia reale mai come in questo momento sembrano distanti. Come mai? Non sarà che la speculazione - avendo abbandonato la morsa sui debiti sovrani (gli spread, Portogallo a parte, si stanno lentamente normalizzanzdo) adesso punta dritto sul rialzo dei mercati azionari? Oppure questo movimento verso l'equity è il frutto dell'eccesso di liquidità sui mercati finanziari foraggiata da manovre espansive, qua e là, tra le banche centrali del pianeta? E quanto c'entrano, in questa nuova corsa dei mercati, le elezioni presidenziali americane in programma il prossimo autunno?

«Dopo il forte calo della seconda metà del 2011, peraltro eccessivo e guidato dalla speculazione, i mercati stanno recuperando rapidamente scontando che il pericolo più immente è stato superato. I mercati sembrano scontare che la Grecia non è più un pericolo e che la ripresa statunitense sembra essere ormai solida. Certo è che la situazione macroeconomica europea non sembra giustificare questi livelli in Borsa, però nel Vecchio Continente tutti gli indici anticipatori, Zew, Ifo e Pmi, mostrano che la ripresa potrebbe partire già nel secondo semestre del 2012», spiega Vincenzo Longo, strategist di Ig Markets.

«Va detto che i mercati finanziari si muovono mediamente con un anticipo di un anno rispetto all'andamento economico. La percezione sulla crescita futura delle economie è migliorata e i mercati stanno reagendo di conseguenza - spiega Davide Biocchi, trader professionista, vincitore del premio "Top Trader" nel 2007 -. Così come le Borse hanno ceduto lo scorso anno anticipando i dati della recessione in atto, adesso stanno puntando al rialzo trascinate da buone indicazioni che arrivano dagli indici che anticipano il trend».

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