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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2012 alle ore 16:32.

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Il piano di Sator e Palladio per il gruppo Fonsai prevede «la fusione di Milano Assicurazioni e Fonsai per semplificare la struttura di business». Lo hanno sottolineato Matteo Arpe di Sator e Roberto Meneguzzo di Palladio, presentando l'operazione in una conference call con la comunità finanziaria. Non c'è invece «nessuna possibilità» di fondere Premafin con Fonsai, ha sottolineato il numero uno di Sator, Matteo Arpe, presentando in conference call il piano di rilancio della compagnia assicurativa elaborato con Palladio e alternativo alla soluzione proposta da Unipol. «Non vediamo nessuna possibilità di fondere Premafin con Fonsai. Premafin - ha spiegato il banchiere - deve essere ricapitalizzata solo per supportare il rilancio di Fonsai».

«Ata Hotel e Banca Sai tra gli asset da vendere»
Il piano di Sator e Palladio per il salvataggio del gruppo Fonsai prevede la vendita di Ddor, Liguria Sasa e Banca Sai, Ata Hotels e di altri asset nell'immobiliare, nel settore agricolo e sanitario oltre alla rivisitazione strategica di Popolare Vita. È quanto emerge dalle slides di presentazione del piano alla comunità finanziaria consultate da Radiocor.

Utile previsto nel 2015 di 420 milioni
Solvency ratio oltre il 160% per il gruppo Fonsai nel 2015 contro il 78% con cui si è concluso il 2011. Questo l'obiettivo del business plan presentato da Sator-Palladio, che prevede per il 2015 un utile netto consolidato post fusione con la Milano Assicurazioni di oltre 420 milioni di euro contro la perdita di 852,7 milioni del 2011, una raccolta premi nei rami danni di 7,4 miliardi (+1,2%), con un miglioramento del combined ratio al 97% dal 112,1% dello scorso anno e un incremento del 3% della raccolta vita a 4,2 miliardi.

Dividendo solo nel 2014
«Non ci aspettiamo alcun dividendo nel primo periodo di ristrutturazione, il dividendo é previsto al 2014», hanno sottolineato Matteo Arpe di Sator e Roberto Meneguzzo di Palladio rispondendo alle domande degli analisti. Per quel che riguarda la politica dei dividendi è prevista «la distribuzione del 60% dell'utile operativo».

«Non abbiamo un piano B»
Palladio e Sator non hanno un "piano B" nè una exit strategy su Fonsai, qualora la loro proposta non dovesse essere presa in considerazione da Premafin, la holding del Ligresti che controlla la compagnia assicurativa e che è legata a un'esclusiva con Unipol per valutare un piano aggregativo che prevede la fusione a quattro Premafin-FonSai-Unipol-Milano Assicurazioni. Lo ha detto l'ad di Sator, Matteo Arpe, nella conference call di presentazione del piano Palladio-Sator.
Arpe è convinto che l'esclusiva tra Premafin e Unipol è «una questione molto giuridica, tutta italiana» e che verrebbe a decadere alla prima modifica del piano originario tratteggiato con Unipol. A suo parere è «solo una questione di tempo, speriamo nel breve tempo».

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