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Questo articolo è stato pubblicato il 23 aprile 2012 alle ore 12:50.

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Perché il fantasma Hollande spavanta Borse e spread. Nella foto Francoise Hollande durante il suo discorso a Tulle (AFP Photo)Perché il fantasma Hollande spavanta Borse e spread. Nella foto Francoise Hollande durante il suo discorso a Tulle (AFP Photo)

Il socialista François Hollande ha vinto il primo turno delle elezioni francesi qualificandosi come favorito al ballottoggio in programma il 6 maggio. Se la vedrà in un testa a testa con Nicolas Sarkozy. L'ago della bilancia saranno gli elettori che hanno votato in questo primo turno Marine Le Pen (leader del Front National), che ha incassato il 18% delle preferenze e, pur essendo stata esclusa dal turno decisivo, è la vera grande sorpresa di questa prima tornata di elezioni transalpine.

Sta di fatto che Hollande resta il favorito nei sondaggi per salire all'Eliseo. E sta di fatto che questa è una prospettiva che, a quanto pare, non piace ai mercati finanziari che oggi hanno accolto con un roboante passivo lo spoglio delle schede francesi. Le Borse sono in forte ribasso e gli spread sono in rialzo sui Paesi periferici e anche sulla Francia con il differenziale Oat-Bund che oggi ha sfiorato quota 150 punti.

Certo, nel bel mezzo delle rinnovate tensioni finanziarie, c'è anche l'incertezza che arriva dall'Olanda, dove il leader Mark Rutte si è dimesso perché non è riuscito a trovare il consenso per varare un piano di austerity necessario per provare a ridimensionare il deficit/Pil al 3% entro il 2013 e scongiurare così il taglio della Tripla A minacciato dalle agenzie di rating. A questo punto sembra scontata l'ipotesi di elezioni anticipate. Nuove elezioni, nuove incertezze. E spread in rialzo. Oggi il differenziale di rendimento tra titoli olandesi e tedeschi è balzato oltre 80 punti, come non accadeva dal 2009.

E poi ci sono anche i dati macro poco incoraggianti, con l'indice Pmi manifatturiero della Germania, scivolato a sopresa nel mese di aprile a 46,3 punti (dai 48,4 di marzo) segnando una forza nella decelerazione che non si vedeva da luglio 2009.

A mediare tra gli elementi negativi la buona notizia, arrivata nel week end dal G20, di aumentare da 400 a 430 miliardi la potenza di fuoco del Fondo monetario internazionale. Una decisione che però non basta a placare questa nuova ondata di pessimismo che sta colpendo i mercati, perlomeno nel breve periodo.

Perché Hollande non piace ai mercati
Detto questo, tra le bad news la più importante, al momento, a detta degli esperti del settore, è la probabile vittoria finale di Hollande. «In Francia l'esito delle elezioni politiche potrebbe offrire nuovi motivi di tensione - spiega Sergio Capaldi del Servizio Studi e e ricerche di Intesa Sanpaolo -. Il candidato socialista Hollande sembra avere le maggiori chance di vittoria e ha recentemente espresso forti critiche sull'operato del governo Sarkozy in tema di politica europea. Pur scontando la tara propagandistica dalle proposte elettorali, il timore che l'approccio del nuovo esecutivo possa essere meno rigoroso sul piano fiscale e più orientato a ricette che sostengano la crescita potrebbe destabilizzare il mercato. Il lento rientro del deficit sotto il 3%, la performance economica deludente rispetto alla Germania e un'elevata dipendenza estera per il finanziamento pubblico rendono possibile una perdita di fiducia degli investitori accrescendo le probabilità di attacchi speculativi». Per questo motivo «in un'ottica di breve termine riteniamo interessanti strategie di allargamento dello spread Francia-Germania».

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