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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 12:54.

Dopo lo scudo anti-spread (6 settembre) e l'ok della Corte Costituzionale tedesca al fondo salva-Stati (12 settembre) i mercati potrebbero fare 13 con un'altra notizia in grado di alimentare la propensione al rischio. Oggi, 13 settembre appunto, il governatore della Federal Reserve Ben Bernanke, si pronuncerà sulle manovre di stimolo che la Banca centrale a stelle e strisce intende adottare per provare a rilanciare l'economia, mai risollevatasi del tutto dopo la crisi del 2007.
Da allora Bernanke ha sparato colpi con tutte le armi che ha a disposizione. Dopo aver praticamente azzerato i tassi di interesse (imballati nel range 0-0,25%) ha lanciato due operazioni di quantitative easing. Di cosa si tratta? La Federal Reserve acquista titoli di Stato a lunga scadenza con l'obiettivo di ridurre i rendimenti sulla parte lunga e favorire così l'indebitamente di imprese e famiglie per rilanciare l'economia e i consumi. Come li acquista? Con moneta (quella di stampare moneta è una facoltà che la Fed condivide con la Banca di Inghilterra, del Giappone, della Svizzera, ecc. ma non con la Banca centrale europea che non ha questa carta da giocare). Dopo le due azioni di quantitative easing la Fed ha rispolverato dagli almanacchi della finanza (dal 1960) anche l'operazione twist. Negli ultimi due anni ha infatti continuato ad acquistare titoli con scadenza medio-lunga, non più stampando altra moneta (evitando di alimentare tensioni inflazionistiche) ma recuperando i soldi dalla contestuale cessione di titoli a breve termine.
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Adesso, quando manca poco alle elezioni presidenziali e quando i dati che arrivano sul fronte dell'occupazione continuano a preoccupare, i mercati si aspettano che Bernanke spari un altro colpo grosso dal bazooka della Federal Reserve. Annunci cioè un nuovo programma (il terzo da quando è scoppiata la crisi) di quantitative easing. Nuova liquidità (con annessi rischi di inflazione) che piace tanto ai mercati.
Questa sera è atteso l'annuncio al termine della riunione del Fomc, il consiglio delle banche centrali degli Stati Uniti. Secondo il 65% degli analisti interpellati da Reuters la Fed lancerà a breve un nuovo programa di quantitative easing: la stragrande maggioranza di questi, come ricordato oggi sul Sole 24 Ore a pagina 8, ritiene che l'operazione possa essere annunciata oggi.
Ma i dubbi restano. Gli operatori restano divisi nelle previsioni anche perché quella di oggi non è l'ultima chiamata. Infatti Bernanke ha a disposizione anche il 24 ottobre prossimo per intervenire.
Resta il fatto che in caso di mancato intervento è ipotizzabile che i mercati restino delusi. Con il rischio di sgonfiarsi tra il 3 il 5%, secondo alcuni esperti contattati dal Sole 24 Ore, ovvero di stornare quella parte dei guadagni archiviata nelle ultime settimane che già sconta una decisione espansiva della Fed.
Cosa cambia per i piccoli risparmiatori
Se la Fed non deluderà le aspettative dei mercati è ipotizzabile che il trend rialzista dei mercati, partito a fine maggio ma rinfocolato dal 27 luglio (da quando Mario Draghi ha parlato concretamente dello scudo anti-spread) possa proseguire anche per un semestre. In questo scenario il calo degli spread sul mercato obbligazionario potrebbe proseguire favorendo anche un irrobustimento dei patrimoni delle banche, tra le più penalizzate nell'ultima ondata di turbolenze.
Su questo sfondo c'è però l'ombra di un nuovo conflitto bellico. Secondo Cmc markets «si sono riaccessi i fari sul mediterraneo dopo l'attacco all'ambasciata Usa in Libia. I timori di un possibile intervento militare potrebbe creare le premesse per una correzione sull'azionario».
Il fondo Esm
A Berlino il presidente tedesco Joachim Gauck ha firmato il Trattato che istituisce il fondo salva-Stati Esm e il fiscal compact.
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