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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2012 alle ore 08:09.

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L'Olanda è un "porto sicuro" per i mercati finanziari. Amsterdam ha recentemente collocato 1,92 miliardi di euro di titoli ventennali con cedola al 2,5% con un rendimento molto basso (2,497%). Ad oggi il titolo decennale rende l'1,84 per cento. Rispetto ai minimi di giugno, quando viaggiava all'1,55%, è risalito ma comunque resta molto basso specie in confronto con il 3,73% che ancora registrava ad aprile 2011.

Il Paese è uno dei pochi in Europa a vantare una tripla A, giudizio di massima affidabilità creditizia. Anche in forza di questa solidità ha spesso puntato i piedi ai vertici europei, insieme con altri paesi "core" come la Germania o la Finlandia, per bloccare soluzioni troppo a favore dei "periferici (vedi lo scudo anti-spread).

Dietro la stabilità di facciata di un paese a tripla A, si nasconde tuttavia un tallone d'Achille che si chiama bolla immobiliare. Negli ultimi 15 anni il prezzo del mattone è lievitato velocemente con un picco tra il 1996 e il 2001, un quinquennio che ha visto le quotazioni immobiliari salire dell'80% stando al sito Global Property Guide. Questa impennata è stata innescata dal fatto che nel Paese le rate del mutuo sono interamente deducibili fiscalmente (caso unico in Europa). La diffusione di tipologie di mutui particolarmente "disinvolte" ha poi fatto il resto.

Il livello dei mutui immobiliari è passato così dal 50% del Pil del 1995 all'attuale 111%, il livello più alto in Europa. A fine 2011 il volume dei mutui era pari a 670 miliardi di euro, più del doppio dei depositi privati pari a 332 miliardi. Un fatto che rende le banche olandesi dipendenti dai finanziamenti esteri, come ha ricordato Moody's in una nota dello scorso 15 giugno in cui annunciava il declassamento di 5 grossi istituti di credito tra cui Ing e Abn Amro.

Alcuni economisti si sono spinti a paragonare la situazione olandese a quelle di Irlanda e Spagna. Ad oggi la situazione non desta preoccupazioni ma è possibile che questo accada se la situazione economica dovesse aggravarsi nei prossimi mesi. Specie se, come sembra, i prezzi delle case continueranno a scendere. L'ultimo dato, relativo al mese di agosto, parla di un calo dell'8% delle quotazioni immobiliari. Anche a luglio si è registrato una flessione. Ad oggi il 20% dei proprietari si trova a pagare un mutuo di importo superiore al valore della stessa casa.

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