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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2012 alle ore 23:00.
L'ultima modifica è del 26 settembre 2012 alle ore 08:26.

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Giornata di vendite a Piazza Affari e sui principali listini europei, dopo i rinnovati timori per la tenuta dell'Eurozona e dopo che il governatore della Federal Reserve di Filadelfia ha espresso nella notte delle perplessità sull'efficacia delle ultime mosse di politica monetaria decise dalla Banca centrale statunitense. Sull'andamento dei mercati finanziari pesano anche le rinnovate tensioni in Spagna (con la Catalogna che minaccia la secessione mentre l'Andalusia chiede 4,9 miliardi di aiuti).

Madrid e Milano maglia nera
Maglia nera a Madrid e Milano che cedono, rispettivamente, il 3,92 e il 3,29%. Negative anche Londra, Parigi e Francoforte (segui gli indici). Le tensioni si riversano anche sul fronte dei titoli di Stato, con lo spread tra Btp e Bund decennali che chiude a 375 punti base rispetto ai 352 della chiusura di ieri. Lo spread Bonos/Bund sale a 473 punti, per un rendimento del 6%.

Le Borse non sono riuscite a trarre vantaggio dal buon esito dell'asta di titoli di Stato in Italia, con il Tesoro che ha collocato con successo 9 miliardi di BoT a 6 mesi a tassi in netto calo rispetto all'emissione precedente.

Focus Piazza Affari
Tra i titoli più venduti a Milano, le banche: Banca Mps, Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Wall Street ancora una volta in rosso
Ancora una chiusura in negativo a New York. Il Dow Jones perde lo 0,31% a 13.415,36 punti, il Nasdaq cede lo 0,77% a 3.093,70 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,57% a 1.433,46 punti. Inevitabile anche dall'altra parte dell'oceano la spinta al ribasso dovuta, oltre che alle divisioni interne alla Fed sul QE3, alle violente proteste in Grecia e Spagna, che hanno nuovamente alimentato le incertezze sulla capacita dell'Eurozona nell'affrontare la crisi.

Euro debole
In questo scenario di avversione al rischio l'euro viaggia ribasso sul dollaro. La moneta unica europea dopo la chiusura a New York è stata scambiata a 1,2868 dollari, mentre ieri la Banca centrale europea l'ha rilevata a 1,2932 dollari (cambio euro/dollaro).

Focus Tokyo
La Borsa di Tokyo chiude in calo del 2%, con l'indice Nikkei che scende sotto i 9mila punti. L'indice Nikkei chiude la sua corsa a 8.906,70 punti.
Pesano le tensioni con la Cina e i timori di pesanti effetti sulle attività delle compagnie nipponiche, come confermato dai piani dei principali costruttori di auto (come Toyota, Nissan e Suzuki) di ridurre la produzione presso gli impianti cinesi.

Shanghai ai minimi del 2009
Borsa di Shanghai ancora in flessione. Le perplessità sull'efficacia delle misure della Fed espresse da un esponente del board e le tensioni con il Giappone alimentano le vendite sul mercato azionario cinese. L'indice principale al termine degli scambi accusa un calo dell'1,24% scivolando ai minimi da inizio del 2009.

Oro in rialzo
Metallo giallo in leggero calo con il lingotto scambiato a 1.754 dollari l'oncia (quotazione oro).

Petrolio sotto i 90 dollari
Chiusura in forte calo oggi per i prezzi del greggio americano, che hanno rotto il supporto dei 90 dollari al barile, per effetto delle proteste in Grecia e Spagna, che hanno rinfocolato le preoccupazioni per la crisi dell'Europa. Il future sul Wti, il greggio di riferimento americano, con consegna a novembre al Nymex ha chiuso a 89,98 dollari al barile, in calo di 1,39 dollari o dell'1,52%. A Londra il Brent con consegna a novembre ha perso anch'esso terreno, scambiato sotto i 110 dollari al barile.

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