NEW YORK - Wall Street ha chiuso come aveva iniziato, ovvero con andamenti in modesto calo (non male il Dow Jones, -0,19% a 13.583,65 punti e lo S&P, -0,35% a 1.455,88 punti, peggio il Nasdaq -0,76% a 3.112,35 punti). Molti dei trader hanno allungato il fine settimana: negli Stati Uniti oggi si festeggiava il Columbus Day (banche, scuole e uffici pubblici erano chiusi) e gli scambi sono stati bassi. Scambi normali per valute (l'euro ha finito in calo a 1,2969 dollari), materie prime e metalli (il petrolio ha chiuso in ribasso di 55 centesimi a 89,33 dollari al barile, l'oro ha ceduto 5,10 dollari a 1.775,70 dollari l'oncia), mentre il mercato obbligazionario si è fermato per un giorno (si torna martedì alle normali contrattazioni).

Oggi l'attenzione è tornata sulle questioni internazionali e sui timori per l'andamento dell'economia: la Banca mondiale ha tagliato le stime di crescita sulla Cina, il Fondo monetario internazionale ha fatto lo stesso con l'andamento globale (con il World Economic Outlook e il Fiscal Monitor pubblicati a Tokyo all'avvio del meeting annuale dell'istituto di Washington).

Ma da domani si tornerà a parlare della Corporate America: dopo la chiusura è attesa la trimestrale di Alcoa, che dà avvio alla stagione dei conti. Le banche saranno le osservate speciali (le prime saranno Jp Morgan e Wells Fargo, il 12 ottobre, seguiranno Citigroup, il 15, Goldman Sachs, il 16, e Bank of America, il 17), ma si baderà anche ai colossi tecnologici. Apple (il 25 ottobre la trimestrale) dovrà dimostrare di non avere perso smalto nell'anno dopo la scomparsa di Steve Jobs e di avere capitalizzato sul successo dei nuovi prodotti, mentre il comparto Internet dare segnali di ritrovata forza, anche se per qualcuno, Facebook in testa (i conti il 23 ottobre) la realtà potrebbe essere ben più amara. Per quanto riguarda il calendario, Microsoft e Google sono attese il 18 ottobre, Yahoo il 22 ottobre e Hewlett-Packard il 20 novembre.

Proprio tra i tecnologici, da segnalare il ribasso di Apple (-2,21%): dopo avere fissato nelle scorse settimane il massimo storico a 705,07 dollari per azione, il colosso di Cupertino ha perso terreno a Wall Street ed è scesa oggi al di sotto dei 600 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato (598,22 miliardi alla chiusura).

©RIPRODUZIONE RISERVATA