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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2013 alle ore 19:40.
L'ultima modifica è del 06 febbraio 2013 alle ore 15:18.

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Giuseppe MussariGiuseppe Mussari

Ammontano a 730 milioni le perdite potenziali scatenate dallo scandalo derivati. È quanto emerge al termine del Cda del Montepaschi di Siena, durato sei ore. In particolare 273,5 milioni fanno riferimento all'operazione Alexandria, 305,2 milioni a Santorini e 151,7 milioni a Nota Italia. Lo comunica la banca al termine della riunione del cda, sottolineando che la base patrimoniale dell'istituto é «solida» con un core tier 1 al 12,1% proforma al 30 settembre 2012 tenendo conto dei Monti Bond e dell'impatto della correzione degli errori. «La banca non ha problemi di liquidità». Lo ha ribadito al termine del Cda l'amministratore delegato di Bmps, Fabrizio Viola. «Abbiamo lavorato bene e fatto chiarezza", ha aggiunto riferendosi al Cda che si è occupato della questione dei derivati.

Sulla vicenda indaga anche la Guardia di Finanza: il nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf ha concluso il sequestro di titoli e liquidità presso banche e fiduciarie per circa 40 milioni di euro, oggetto di scudo fiscale. Si tratta in tutto di cinque decreti di sequestro probatorio per la conservazione delle prove d'indagine. Di questi 40 milioni, 17 sarebbero riconducibili a Gianluca Baldassarri, ex responsabile dell'area finanza di Mps indagato per truffa insieme al suo uomo di fiducia Matteo Pontone e indicato come uno dei principali componenti della "banda del 5%". Secondo il suo legale, Baldassarri «non è irreperibile ma fuori sede. Il mio assistito - ha spiegato - si trova fuori sede per un impegno programmato da tempo e rientrerà lunedì prossimo».

I provvedimenti - spiega una nota delle Fiamme Gialle - sono stati eseguiti nei confronti di banche e fiduciarie in ordine all'ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno dell'istituto bancario Mps.

Un ispettore controlla i conti del Comune
Un ispettore arrivato da Roma starebbe controllando da giorni il bilancio 2011 del Comune di Siena. La notizia è stata confermata da alcune fonti. Non è chiaro ancora se si tratti di un ispettore ministeriale o di un altro organismo dello Stato. Proprio sul bilancio 2011 nel giugno scorso è caduta la giunta di centrosinistra presieduta dall'ex sindaco Franco Ceccuzzi (Pd). Il bilancio, infatti, non fu votato da otto consiglieri appartenenti al Pd, oltre che dalle opposizioni. I cosiddetti consiglieri 'ribellI' vennero poi espulsi dal partito e nel palazzo comunale arrivò il commissario prefettizio Enrico Laudanna. Siena tornerà alle urne alla fine di maggio e il centrosinistra ha già fatto le primarie vinte dallo stesso Ceccuzzi.

Le accuse all'ex direttore generale Antonio Vigni
Antonio Vigni, ex direttore generale di Mps, è indagato dalla Procura di Siena per il reato previsto dall'articolo 2638 del Codice civile che punisce chi ostacolo l'esercizio delle funzioni delle autorita' pubbliche di vigilanza esponendo fatti non rispondendo al vero. Nell'operazione di rafforzamento patrimoniale collegata all'acquisizione di Banca Antonveneta, rispondendo a una richiesta di Bankitalia, riguardo alla corresponsione a J.P.Morgan dei canoni di usufrutto, Vigni esponeva fatti materiali non rispondenti al vero.

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