Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2013 alle ore 15:30.
L'ultima modifica è del 07 marzo 2013 alle ore 09:06.

My24

Wall Street chiude in positivo ma sotto i massimi (indici in tempo reale) dopo che il Dow ha archiviato un nuovo record a quota 14.354,69 punti, spinto dall'ottimismo per la ripresa del mercato del lavoro, in attesa del rapporto sull'occupazione di domani. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,23% chiudendo a quota 14329,49; il Nasdaq è cresciuto dello 0,30% a 3232,09 punti.

Positiva l'Europa
Chiusura leggermente positiva per le Borse europee, con il Ftse Mib di Milano che conclude guadagnando lo 0,3%, grazie anche alle parole di Draghi, che ha sottolineato come i mercati siano meno spaventati dei politici sull'esito del voto in Italia. Nel resto d'Europa, Parigi ha chiuso in rialzo dello 0,53%, Francoforte dello 0,26% e Londra dello 0,18%.

Usa: deficit commerciale aumenta più delle attese. Wall Street debole
Apertura con gli indici poco sopra la parità per Wall Street. Il Dow Jones avanza in debole rialzo dopo i dati sulla bilancia commerciale. Nel mese di gennaio, il deficit commerciale degli Stati Uniti è cresciuto in scia all'aumento delle importazioni di petrolio anche se, esclusa la componente energia, ci sono segnali incoraggianti per l'economia americana.

Il dato è cresciuto di circa il 17% a 44,45 miliardi di dollari dal risultato (rivisto) del mese precedente a 38,14 miliardi di dollari. Il dato, comunicato dal dipartimento del Commercio, è superiore alle attese degli analisti, che si aspettavano un incremento più contenuto a quota 43 miliardi.

Spread verso quota 310
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi scende verso quota 310, dopo un minimo a quota. Il rendimento è al 4,63%. Lo spread Bonos/Bund, dopo la positiva asta di bond, è a 340 punti, decisamente più ravvicinato a quello italiano rispetto ai livelli pre-voto, per un tasso del 4,90% (tabella dei rendimenti dei titoli di Stato europei).

Euro sotto 1,3 dollari
Euro in lieve calo sul dollaro (cambio euro/dollaro e convertitore di valute). Questa mattina, intorno alle otto, la moneta unica viene scambiata a quota 1,2989 mentre ieri, secondo la rilevazione della Bce veniva scambiata a 1,3035 dollari.

La BoJ non muove i tassi
La Borsa di Tokyo chiude in rialzo per la sesta volta di fila, ma resta sotto quota 12mila punti. L'indice Nikkei termina la sua corsa con un guadagno dello 0,3% a 11.968,08 punti. In giornata il comitato di politica monetaria della Banca centrale giapponese (BoJ), nell'ultima seduta presieduta dal governatore Masaaki Shirakawa (lascerà la carica il 19 marzo), ha optato all'unanimità per lo status quo. La BoJ ha così lasciato i tassi nella forchetta tra lo 0 e lo 0,1%, mantenendo un tasso nullo e non ha modificato le risorse destinate all'acquisto di attività finanziarie come i titoli del Tesoro giapponese. Shirakawa, arrivato alla BoJ ad aprile 2008, ha tentato in cinque anni di combattere la decrescita, il continuo calo dei prezzi e la crisi finanziaria internazionale, ottenendo però le critiche del nuovo governo di Shinzo Abe.

Anche la Boe lascia tagli invariati
La Banca d'Inghilterra ha lasciato invariato il tasso chiave di interesse allo 0,5% e annuncia la sua intenzione di non pompare altri soldi nell'economia, oltre al già approvato piano di acquisti da 375 miliardi di sterline.

Le incognite sulla politica italiana
Difficilmente, poi, il capo della Bce non si vedrà rivolgere domande sul quadro politico della sua madre patria, anche se finora si è tenuto al largo dall'argomento. E se gli sviluppi politici sono in effetti un argomento che esula dalle competenze di una Banca centrale, Draghi potrebbe però decidere di dire qualcosa se interpellato sui propositi di referendum sull'euro, ribaditi dai neo eletti del Movimento 5 stelle.

Dal referendum sull'euro alla guerra delle valute
E poi dovrà confrontarsi con un argomento più attinente al suo ruolo: possibili domande sul nodo dei cambi. Proprio ieri Eurostat, l'ente di statistica dell'Ue, ha riferito che il crollo dell'export subito dall'area euro nel quarto trimestre 2012 (-0,9%) è stato il principale fattore che ha contribuito all'aggravamento della recessione, con un meno 0,6 per cento del Pil.

E la caduta delle esportazioni si è verificata in concomitanza di una brusca risalita dell'euro: Nel dicembre del 2012 era arrivato a superare 1,32 dollari, un livello del 9,4 per cento superiore al minimo toccato a fine luglio, poco sopra quota 1,20 dollari. Intanto nell'Unione valutaria i disoccupati sono arrivati a toccare quota 19 milioni, un valore mai visto prima con un tasso di disoccupazione medio che ha raggiunto l'11,9 per cento. Più del doppio rispetto al 5,3 per cento della Germania, che assomiglia sempre più ad una locomotiva che, essendosi sganciata dal treno, corre ormai in solitario.

Usa: attesa per bilancia commerciale e sussidi di disoccupazione
Oggi arriveranno importanti dati macro anche dagli Usa. Alle 14,30 sarà diffuso il dato sulla Bilancia commerciale a gennaio e quello sulle nuove richieste per sussidi di disoccupazione. Alle 22,30 saranno invece pubblicati i risultati degli stress test del settore bancario.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi