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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2013 alle ore 12:34.

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Quindi, se la Bce renderà ancora più agevole l'accesso alla liquidità da parte delle banche dell'Eurozona c'è una qualche garanzia che queste possano poi drenare questa liquidità (o almeno una parte consistente) all'economia reale? Purtroppo no, perché manca una legge/regolamento in tal senso e perché molte banche stanno utilizzando questa liquidità per rafforzare il patrimonio, come richiesto dai nuovi stringenti vincoli di Basilea III. Senza dimenticare l'attuale cultura finanziaria dominante che poggia, come visto, su profitti e bonus focalizzati in strategie di brevissimo periodo (secondo cui potrebbe risultare molto più redditizio un investimento finanziario che un investimento in un'impresa).

Ma procediamo con ordine. La Bce giovedì 6 giugno taglierà i tassi?

«Le probabilità di un ulteriore taglio, immagino uno 0,25%, sono ragionevolmente
elevate. Coerenti con le dichiarazioni di una politica monetaria espansiva più volte
dichiarata dal presidente Mario Draghi - spiega Luca Spitale, amministratore delegato di Gaa Sim. Nella giornata di ieri un membro del board della Bce, il francese Christian Noyer ha affermato che, se necessario, la Bce deve essere pronta ad un taglio dei tassi, ha altresì espresso ragionevoli dubbi sull'utilità di avere tassi negativi sui depositi overnight; nella giornata di Lunedì un altro membro del board della banca centrale, il tedesco Joerg Asmussen, ha assicurato che l'attuale linea espansiva verrà confermata per tutto il tempo necessario».

Secondo Vincenzo Longo, strategist di Ig «la Bce possa tagliare con una probabilità del 30% il tasso sul Refi rate di 25 pb il prossimo giovedì. Riteniamo al momento più plausibile un taglio del tasso sui depositi di 25 pb nel meeting del prossimo giovedì. Il tasso sui depositi potrebbe essere così portato in negativo. Visto il forte calo dei fondi lasciati overnight a Francoforte (in media ora sui 100 mld euro), gli effetti sul mercato non sarebbero importanti. In ogni caso un primo segnale delle attese del mercato lo avremo il prossimo venerdì quando le banche annunceranno i fondi Ltro da restituire la prossima settimana. Ci aspettiamo che un alto valore potrebbe essere sintomo di una forte attesa di taglio sul tasso dei depositi da parte delle banche europee.

Ci sono speranze che una parte della liquidità vada all'economia reale?

«In realtà sia nel primo che nel secondo caso, gli effetti sull'economia reale potrebbero essere pressoché scarsi. Questi strumenti utilizzati come "operazioni civetta", dovrebbero segnalare al mercato che la Bce è presente ed è vicina al tessuto economico/sociale, ma da solo non è sufficiente per riportare la fiducia nel sistema. Ieri dagli Usa abbiamo avuto un segnale importante - argomenta Longo -. La fiducia dei consumatori è salita ai massimi degli ultimi 5 anni e dietro questo dato c'è molta percezione che la Fed abbia fatto e stia facendo di tutto per sostenere la crescita, soprattutto attraverso il quantitative easing da 85 mld usd al mese. Questo dovrebbe fare anche la Bce. Inondare il mercato di liquidità tale da riportare fiducia tra le famiglie e le imprese. Il sostegno alle Pmi rimane un altro punto nodale della politica monetaria della Bce, i cui sviluppi li potremmo».

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