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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2013 alle ore 14:45.

«Il risanamento di bilancio è inevitabile. Non può esserci crescita con una creazione infinita di debito, prima o poi si viene puniti ed è esattamente quel che è successo»..
Le condizioni del mercato del lavoro nell'Eurozona «restano deboli». Lo ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa dopo che il consiglio direttivo della Bce ha lasciato i tassi invariati allo 0,5%.
La politica monetaria della Bce «resterà accomodante finché necessario» e «sosterrà le prospettive di una ripresa verso la fine dell'anno».
«La Banca centrale europea ha nuovamente tagliato le sue stime per la crescita dell'Eurozona per il 2013, ora a -0,6% contro -0,5% indicato tre mesi fa, ha detto Draghi - per il 2014 le nuove stime danno +1,1%, rivisto lievemente al rialzo».
I recenti dati sulle indagini «hanno mostrato alcuni miglioramenti» rispetto ai bassi livelli toccati dall'economia dell'area euro e la linea accomodante della Bce «dovrebbe contribuire a supportare prospettive di ripresa più avanti nell'anno».
Rischio inflazione volatile
Le evoluzioni dei prezzi dell'energia e del cibo potrebbero rendere i tassi di inflazione nell'Eurozona «volatili» nel breve termine ma, in generale, le pressioni sui prezzi restano modeste e le aspettative di inflazione «fermamente ancorate» agli obiettivi della Bce.
Discussa possibilità di tassi negativi
«A grandissima maggioranza Il consiglio direttivo della Bce» ha ritenuto non esistessero le condizioni per un nuovo taglio dei tassi. Abbiamo avuto un'ampia discussione su quelle misure che devono affrontare i problemi di finanziamento» ha aggiunto: fra le misure valutate, le iniezioni di liquidità (Ltro), le asset-backed securities, la politica dei collaterali.
Mea culpa su Grecia? Non direi
I "mea culpa" come quelli pronunciati oggi dal Fondo monetario internazionale sull'austerity che ha impoverito l'economia greca «sono spesso errori di proiezione storica». Ha detto Draghi affermando ironicamente che «una cosa buona di questo documento del Fondo è che questa volta non viene criticata la Bce». «Non si può giudicare lo ieri con gli occhi di oggi», ha aggiunto. «La Grecia ha compiuto un aggiustamento straordinario e le vanno riconosciuti progressi impensabili pochi anni fa». «Non possiamo dimenticarci che 4 o 5 anni fa, quando iniziammo a discutere del caso greco, la situazione era molto peggiore, ricordatevi la paura del contagio e l'alta volatilità sui mercati».
Deflazione
«Non vediamo» segnali di deflazione in nessun Paese. Nel sottolineare che «ci sono prezzi in discesa in varie categorie di beni, come petrolio e cibo», Draghi non ha tuttavia escluso «rimbalzi nei prezzi legati alla volatilità» dei singoli mercati. Ma niente deflazione, ha ribadito il presidente della Bce confermando come «se ci fosse questa minaccia la prenderemmo in seria considerazione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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