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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2013 alle ore 23:08.
L'ultima modifica è del 25 giugno 2013 alle ore 15:37.

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Borse, Milano fanalino di coda: spread (e banche) trascinano giù il listino - Wall Street chiude positiva - Il Tesoro fa il pieno di bond ma i tassi schizzano

Tornano gli acquisti sulle Borse europee ma Milano chiude in rosso, trascinata al ribasso dal surriscaldamento dello spread Btp-Bund (arrivato a 307 punti base) e dal rialzo dei rendimenti sui Ctz, ai massimi da settembre 2012. Così, nonostante i dati Usa positivi, l'Ftse Mib chiude in rosso dello 0,37%, trascinato al ribasso dalle banche popolari (in primis Bper con -6,5%) e da alcuni titoli finanziari, oltre a Saipem (-2,7%) che paga ancora il secondo profit warning sul 2012.

In cima al listino spiccano invece Tenaris e Diasorin, che guadagnano oltre il 3%, oltre a Fiat (+3%) che cavalca il buon andamento del settore Ue e l'aumento delle stime sulle vendite in Turchia. Acquisti anche su Mediaset (+1,8%) dopo il crollo di ieri mentre fuori dal listino principale spicca il balzo di Impregilo (+18%) il giorno dopo la fusione con Salini e gli ambiziosi target al 2016. Sul mercato valutario l'euro si attesta a 1,307 dollari mentre il petrolio guadagna lo 0,5% con il Wti a 95,64 dollari al barile.

Wall Street chiude positiva con l'indice Dow Jones che segna a fine giornata +0,69%. All'indomani di una seduta in calo, provocata da timori su una stretta creditizia in Cina, la Borsa americana segna quindi una voglia di rimbalzo. Gli incrementi dei contratti aumentano leggermente dopo la pubblicazione del dato degli ordini dei beni durevoli a maggio (cresciuti del 3,6% contro il +3% atteso). Nel frattempo negli Usa oggi sono giunti segnali rassicuranti dal mercato immobiliare, con un netto recupero ad aprile dei prezzi delle abitazioni nuove.

A riportare un po' di calma tra gli operatori sono state anche le dichiarazioni di un funzionario della Banca centrale cinese, secondo cui la Peoplés Bank of China monitorerà la situazione giudicando temporanea l'attuale volatilità.

Shanghai in caduta
Seduta nera per la Borsa di Shanghai che ha ceduto il 5,08% a causa della sfiducia degli investitori legata a una crisi di liquidità del sistema bancario. La Borsa di Shangai già lunedì aveva perso il 5,3%. Di fronte a un rialzo dei tassi interbancari la banca centrale cinese lunedì in una nota ha affermato che il livello di liquidità è «appropriato». Un segnale che ha deluso il mercato che si aspettava un sostegno di liquidità a favore del sistema bancario del Paese. In ribasso (-0,7%) il Nikkei di Tokyo.

Spread sopra 300 punti
Il raddoppio del rendimento dei CTz collocati oggi fa salire nuovamente lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi, che si allarga a 302 punti per un tasso del 4,78%.
Si divarica anche lo spread Bonos/Bund, che avanza a 326 punti per un rendimento del 5,02% sulla scia della forte crescita dei tassi registrata all'odierna asta di titoli a breve termine. (tabella di rendimenti dei bond dell'Eurozona).

Sul rialzo dello spread è intervenuto anche il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi. «La Bce non agirà per comprimere gli spread artificialmente», ha detto da Berlino intervenendo alla giornata del consiglio economico della Cdu. «Al contrario pensiamo che gli spread debbano riflettere naturalmente la posizione fiscale degli stati sovrani e le prospettive economiche».

Asta in Spagna
Il Tesoro spagnolo ha collocato titoli di Stato trimestrali per 930 milioni di euro e buoni a nove mesi per 2,14 miliardi di euro. In deciso rialzo i rendimenti, che salgono nel primo caso allo 0,869% dallo 0,331% dell'asta precedente e nel secondo passano dallo 0,789% all'1,441%. La domanda è risultata pari a oltre due volte l'offerta ma è risultata in lieve miglioramento solo per i titoli a nove mesi, mentre per i buoni trimestrali il rapporto tra domanda e offerta è passato da 4,3 a 2,9.

Valute
L'euro apre stabile a 1,3141 dollari. Gli investitori attendono i dati macroeconomici Usa la cui diffusione é prevista nelle prossime ore, dovendo ormai fare i conti con una Federal Reserve intenzionata a chiudere i rubinetti della liquidità. Lo yen cede qualche punto sia sull'euro, a 128,27, che sul dollaro, a 97,61, ma la tendenza appare al rialzo in virtù dei timori di una crisi bancaria in Cina, che spingono all'acquisto di beni rifugio come la divisa nipponica (cambio euro/dollaro e convertitore di valute).

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