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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2013 alle ore 12:33.

Gli errori si pagano. E nel labirinto imprevedibile del trading online, il prezzo è salatissimo. È bastato un cortocircuito nel sistema informatico della Goldman Sachs per inondare Wall Street con un diluvio di ordini di stock option. Fonti interne al colosso finanziario aspettano la rimozione degli scambi "inattesi" per quantificare le perdite, ma negli ambienti vicini alla banca si parla di 100 milioni di dollari. La macro-svista, scattata nel programma che gestisce i derivati equity, infiamma le polemiche sulla sicurezza della borsa digitalizzata. Solo un anno fa, il gruppo Knight Capital ha rischiato di scivolare fuori dal mercato per un episodio analogo. E poco prima dell'estate, un disservizio informatico aveva staccato la spina per quasi quattro ore al Chigado Board Options Echange (la Cboe).
Tre operatori della NYSE Amex Options sono impegnati in una revisione millimetrica degli scambi effettuati nelle prime ore della mattina. Ma il tempo a disposizione non basta a coprire tutte le negoziazioni, e fino alle 9:30 di New York (le 15:30 italiane) gli investitori potranno ricorrere sulle decisioni. Sotto esame sono finiti un «ampio numero» di scambi effettuati da investitori con lettere iniziali tra la H e la L messi in circolo nei primi minuti di operatività. E a una verifica stanno provvedendo anche Cboe Holdings inc. e la Nasqad Omx Group Inc., sempre nella fascia oraria tra le 9:30 e le 9:50 circa.
Secondo i dati forniti dal Trade Alert Llc e da Bloomberg, tra i 500 scambi principali della mattinata, 405 viaggiavano al prezzo di un dollaro e riguardavano investitori con iniziali tra la H e la L. E le negoziazioni "irregolari" potrebbero aver inquinato circa 400mila contratti stipulati con compagnie come JPMorgan Chase & Co., Johnson & Johnson e Kellogs. Il tutto, secondo fonti Amex, sarebbe rientrato nella normalità alle 9.49. Neppure 20 minuti di isteria che hanno fatto oscillare senza criterio il prezzo dei contratti.
La borsa di New York dovrebbe ricomprendere lo sbalzo di prezzo (e di ordinativi) tra gli "errori catastrofici". E intervenire di conseguenza, evitando le perdite. Ma non è automatico che le negoziazioni involontarie rientrino in categoria. Se l'errore nella valutazione dei contratti non deviasse in maniera «ovvia» (visibile, inequivocabile) dal prezzo di mercato, Wall Street potrebbe escluderne la rimozione. Senza contraccolpi per Goldman Sachs, «asciugata» dalle conseguenze del diluvio di ieri. E a svantaggio degli investitori che hanno coperto le opzioni, nei 19 minuti fuori controllo dell'apertura di Wall Street.
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