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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2014 alle ore 09:21.
L'ultima modifica è del 04 settembre 2014 alle ore 22:14.

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Piazza Affari è la regina d'Europa dopo la decisione della Bce di tagliare i tassi di 10 punti base. L'indice FTSE MIB ha chiuso a +2,82%, molto meglio della media europea (Eurostoxx 50 a +1,9%) e di Francoforte (+1%). Il governatore Draghi ha anche detto che la Bce inizierà ad acquistare dalle banche titoli Abs (Asset backed securities) da ottobre. «Titoli semplici e trasparenti». Lo stesso ha detto, sempre in merito al piano Abs, che «è molto difficile a questo punto valutare volume nuovi piani» e che la Bce non taglierà i tassi di interesse al di sotto dell'attuale 0,05%. «Ora siamo al limite più basso, arrivati al quale non sono più possibili aggiustamenti tecnici».

Effetti a cascata anche sull'euro, sceso a 1,3 dollari (con un picco al ribasso a 1,2996, il livello più basso dal 15 luglio 2013) e titoli di Stato con lo spread BTp-Bund sceso sotto 140 punti con il decennale italiano al 2,3%, nuovo minimo record.

In rialzo inizialmente Wall Street che beneficia del taglio dei tassi in Europa. La Borsa americana ha però chiuso in territorio negativo. Svanito l'effetto l'effetto Bce e in attesa dei dati sul mercato del lavoro, il Dow Jones ha perso lo 0,05% a 17.070,32 punti, il Nasdaq ha ceduto lo 0,22% a 4.562,29 punti mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,2% a 1.994,88 punti.

Sono comunque positivi i dati che vengono da oltreoceano. Il settore dei servizi negli Usa ad agosto ha registrato il ritmo di crescita più alto da marzo 2005. L''indice Ism non manifatturiero, elaborato da Reuters, mostra un valore pari a 59,6 contro il 58,7 di luglio. Gli economisti convergevano su una lettura di 57,5. Sopra 50 l''indice segnala l''espansione del settore. Il sottoindice delle attività economiche è cresciuto a 65 segnando il valore più alto da dicembre 2004. Quello dell''occupazioneè cresciuto a 57,1, massimo da febbraio 2006.

Dal punto di vista macro arriva una buona notizia dalla Germania con gli ordini all'industria rimbalzati a luglio.

Focus Piazza Affari, fari puntati su Parmalat e Fiat
Parmalat ha firmato un accordo vincolante con Brf, una delle principali società brasiliane operanti nel settore food, per l'acquisto di 11 stabilimenti della divisione dairy di Brf presenti nel territorio brasiliano e dei relativi assets e marchi. L'intesa è stata approvata dai rispettivi consigli di amministrazione.

Il fatturato proforma della divisione dairy di Brf nel 2013 è stato pari a circa 2,6 miliardi di Reais (pari a circa 880 milioni di euro). Brf ha concesso a Parmalat un diritto di esclusiva, finalizzato alla definizione di tutti gli accordi contrattuali.

Poco mossa Fiat nel giorno in cui la società ha comunicato che il diritto di recesso è stato esercitato da 60 milioni di azioni per un controvalore di 463 milioni, inferiore al limite di 500 milioni che il gruppo torinese aveva posto come limite per ripagare gli azionisti che avessero chiesto di recedere. Di conseguenza la fusione con Chrysler va avanti. In conformità alla normativa italiana, le azioni oggetto di recesso devono essere offerte in opzione agli azionisti Fiat che non hanno esercitato il recesso al valore di liquidazione. L'offerta rimarrà aperta dal 5 settembre al 6 ottobre 2014 compresi

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