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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2014 alle ore 12:43.
L'ultima modifica è del 27 ottobre 2014 alle ore 16:20.

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Quattro banche italiane bocciate dalla Bce: Mps, Carige, Bpm e Popolare di Vicenza. Per Siena e Genova il verdetto resta negativo anche dopo gli 'esami di riparazione' della Banca d'Italia, che segnala deficit patrimoniali residui rispettivamente di 1,35 miliardi e di 814 milioni (erano 2,1 miliardi e 814 milioni per la Bce). La revisione di Palazzo Koch, che tiene conto di tutte le misure messe in campo nel corso del 2014 e non soltanto, come fa la Bce, degli aumenti di capitale e delle conversioni dei bond convertibili, salva invece Bpm e la Popolare di Vicenza.

La Popolare di Milano, che secondo Francoforte presentava ancora un deficit di 166 milioni, ottiene infatti il disco verde grazie a misure supplementari per 879 milioni (tra cui in particolare la rimozione dei cosiddetti add-on, i filtri patrimoniali aggiuntivi imposti in precedenza dalla Vigilanza), mentre alla Popolare di Vicenza (in rosso per 223 milioni secondo la Bce) vengono computati nuovi interventi per 253 milioni. Per quanto riguarda Monte dei Paschi, l’istituto senese “sottoporra' un piano di rafforzamento patrimoniale e le conseguenti modifiche del piano di ristrutturazione, rispettivamente alle Autorita' di vigilanza e alla Commissione Europea. Secondo la Bce, la banca senese necessita di un aumento di capitale pari a 2,1 miliardi di euro.

Gli esami della Bce sulle banche italiane, rende noto la Banca d'Italia, “confermano la solidita' complessiva del sistema nonostante i ripetuti shock subiti negli ultimi sei anni”. Via Nazionale ricorda la crisi finanziaria mondiale, la crisi dei debiti sovrani e la doppia recessione. Si confermano le indicazioni che scaturirono lo scorso anno dalle prove di stress del Fmi e della Banca d'Italia nell'ambito del Fsap.

«Risultato rassicurante che non ci ha sorpreso. Ne esce la fotografia di un sistema solido e capace di finanziare l`economia». Questo il commento di Fabio Panetta, vice direttore di Bankitalia, sui risultati conseguiti dalle banche italiane nel «Comprehensive Assessment» condotto da Bce, autorità di vigilanza nazionale ed Eba su 130 istituti di credito europeo.
Su quindici banche tricolori, solo due, Mps e Banca Carige, dovranno rafforzare il loro patrimonio. Il Monte per 2,1 miliardi di euro, considerando anche la restitutzione della parte residua di Monti-bond come previsto dal piano industriale della banca, mentre per Banca Carige il deficiit è di 814 milioni. Tra le 15 banche sotto esame, Credito Valtellinese e Credito Emiliano che hanno superato il test, al contrario delle altre 13, non andranno sotto la vigilanza diretta della Bce in quanto presentano attività inferiori ai 30 miliardi.

«Le banche italiane si sono preparate per tempo al Comprehensive Assessment, completando operazioni di rafforzamento patrimoniale, cui il mercato ha risposto positivamente, riconoscendo la solidita' del sistema bancario italiano anche prima della pubblicazione dei risultati del Comprehensive Assessment». E' quanto si legge in una nota del ministero dell'economia dopo la pubblicazione dei risultati degli stress test con solo due banche italiane che non hanno superato l'esame, Mps e Carige. Il ministro Padoan - si legge ancora nella nota - confida che le residue carenze patrimoniali saranno coperte con ulteriori operazioni di mercato, e che la trasparenza assicurata dal Comprehensive Assessment permettera' di portarle a compimento agevolmente. Padoan poi conferma «il suo impegno per la tutela della stabilita' finanziaria e per contribuire a migliorare ulteriormente la capacita' di resistenza del settore bancario, quale parte della strategia globale per il sostegno della crescita a livello UE».

Il Ministero: sarà il mercato a ricapitalizzare
Il Ministro dell'Economia e delle Finanze «prende atto dei risultati» del Comprehensive Assesment della Bce sui bilanci bancari e «accoglie con favore l'elevata trasparenza resa possibile dalla pubblicazione dei risultati che insieme all'accuratezza dell'esercizio, sono senza precedenti». In una nota il Tesoro sottolinea che «la maggiore trasparenza dovrebbe rassicurare i mercati e tutti i portatori di interessi sulla qualita' dei bilanci delle banche e l'adeguatezza dei livelli di capitale». Inoltre «i risultati confermano l'accresciuta capacità di tenuta del settore bancario nell'Unione Europea, come testimoniato sia dal coefficiente medio iniziale di capitale di base di classe 1 (CET1 capital ratio) e da quello finale, dopo la prova di stress, sia dagli sforzi compiuti dalle banche europee a partire dal 31 dicembre 2013 per aumentare il coefficiente».

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