Impresa & Territori IndustriaMini risveglio della produzione industriale
Mini risveglio della produzione industriale
di Matteo Meneghello con un'analisi di Paolo Bricco | 7 agosto 2014
È l'impennata mensile più forte dall'inizio dell'anno. A giugno, secondo i dati dell'Istat, la produzione industriale ha messo a segno una crescita congiunturale dello 0,9 per cento, tornando quindi a salire, nel confronto mensile, dopo il brusco stop registrato nel mese di maggio (-1,2% rispetto al mese precedente). Si tratta di un dato per certi versi atteso, ma che assume un significato particolare, alla luce dei dati negativi del prodotto interno lordo e i conseguenti i timori per una nuova ondata di recessione lungo la Penisola, registrati ieri sempre dall'Istat. I dati della produzione industriale non smorzano la preoccupazione per l'andamento del pil negativo, ma rappresentano una conferma importante dello stato di salute di alcuni settori chiave dell'industria italiana, soprattutto considerando che le attese di recupero a giugno formulate dagli analisti si attestavano ad un livello inferiore, compreso tra lo 0,7% e lo 0,8 per cento.
Su base annua, la crescita della produzione industriale rendicontata dall'Istat è ora pari allo 0,4 per cento. Nella media del trimestre aprile-giugno la produzione risulta però diminuita dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente, quando era stata rilevata una crescita dello 0,1 per cento.
Nella media del primo semestre dell'anno, invece, la produzione industriale risulta in rialzo dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, stando ai dati corretti per gli effetti di calendario.
Il dato di giugno, come detto, resta comunque uno dei migliori dati mensili degli ultimi tempi: secondo le serie storiche dell'istituto centrale di statistica per ritrovare una performance migliore è necessario risalire a gennaio dell'anno scorso, quando l'incremento congiunturale era stato dell'1,1 per cento. Per questo motivo l'Istat parla comunque di «un dato positivo» e «di rimbalzo» a confronto con maggio, che, come «sembrano confermare i dati», spiega, è stato negativamente influenzato dal ponte di venerdì 2 maggio, innescato dalla festività del primo, seguita dal fine settimane.
Per quanto riguarda i settori di attività economica, a giugno 2014, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+4 per cento), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+3,9%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,2%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attività estrattiva (-11,7%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-10,8%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,9 per cento). In linea generale, è da segnalare che i beni di consumo hanno messo a segno un +2,5%, migliore risultato da maggio 2013 (+2,6%). Bene anche i beni strumentali, legati alla spesa per investimenti, in aumento del +2,6%. L'energia sale dello 0,3%, i beni intermedi frenano del 0,2%. Per gli autoveicoli, infine, la produzione nel primo semestre e salita del 4,3% rispetto al corrispondente semestre dello scorso anno.
Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano invece un solo aumento tendenziale, ed è nel raggruppamento dei beni di consumo (+3,5%). Diminuiscono l'energia (-1,4%), i beni intermedi (-1,3%) e i beni strumentali (-0,1 per cento).
