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17 luglio 2014

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Impresa & Territori IndustriaAprile / Istat: spesa media delle famiglie indietro di 10 anni, nel 2013 -2,5%

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Aprile / Istat: spesa media delle famiglie indietro di 10 anni, nel 2013 -2,5%

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La crisi continua, e si rispecchia nel bilancio delle famiglie italiane, che nel corso del 2013 hanno visto calare la loro spesa media mensile per ciascun nucleo del 2,5% calando, arrivando a 2.359 euro. Un livello di spesa che nell'ultima rilevazione Istat si pone al di sotto di quelle registrata nel 2004 (2.381 euro), segnando un passo indietro di 10 anni. Tenuto conto dell'errore campionario (0,6%) e della dinamica inflazionistica (+1,2%), la spesa è diminuita anche in termini reali: la metà delle famiglie spende meno di 1.989 euro al mese, in calo del 4,3% sul 2012.

Meno carne nel carrello, scende la qualità degli acquisti
Per l'istituto di statistica, la spesa per alimentari é sostanzialmente stabile, passando da 468 a 461 euro, nonostante la diminuzione significativa di quella per la carne (-3,2%) e la messa in atto di strategie di contenimento della spesa. Nel 2013 continua ad aumentare sia la quota di famiglie che ha ridotto la qualità o la quantità dei generi alimentari acquistati (dal 62,3% del 2012 al 65%), sia quella di famiglie che si rivolge all'hard discount (dal 12,3% al 14,4%).

Scende la spesa per abbigliamento e scarpe
Sempre nel 2013, le famiglie italiane hanno tagliato la spesa per abbigliamento e calzature (da 120 euro a 109 euro). Nonostante il calo sia più marcato nel Nord (dal 4,8% si scende al 4,3%), é nel Mezzogiorno che più frequentemente si cerca di ridurre tali spese: più di un quinto delle famiglie dichiara di aver diminuito, rispetto all'anno precedente, la quantità di vestiti e scarpe acquistati e di essersi orientato verso prodotti di qualità inferiore (contro un 17,2% osservato a livello nazionale). Sempre nel Mezzogiorno, aumenta, dal 17% del 2012 al 18,8% del 2013, anche la quota di famiglie che li acquista al mercato (dal 13,6% al 15,6% a livello nazionale).

In negativo anche i dati su casa, servizi, cultura e tempo libero
Il "bollettino di guerra" Istat non risparmia praticamente nessuna voce di spesa familiare: dall'arredamento, gli elettrodomestici ed i servizi per la casa (nuova contrazione dal 5,1% del 2011, scende al 4,8% del 2012 e al 4,6% del 2013, in particolare per la diminuzione delle spese per elettrodomestici) alla spesa per il tempo libero e la cultura (la quota dal 4,2% del 2011 passa al 4,1% del 2012 e al 4% del 2013). A soffrire di puù sono soprattutto le spese per praticare attività sportive e per l'acquisto di articoli sportivi, per cinema, teatro, giornali, riviste, libri, giocattoli, lotto e lotterie. In lieve diminuzione anche le spese per gli abbonamenti televisivi.

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