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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2011 alle ore 13:04.
Law firm con un solo ambito di specializzazione. Sembra una contraddizione, ma queste strutture sono comuni in particolare in alcuni settori tra cui il diritto del lavoro, dove nello stesso mercato societario operano studi d'affari e boutique specializzate.
È il caso di Ichino Brugnatelli e associati, studio che ha appena siglato un accordo di collaborazione con la boutique romana Ghera e associati con l'obiettivo di avere una presenza diretta nelle due principali piazze italiane.
Laura di Nunzio, 28 anni, è una delle giovani collaboratrici dello studio. Entrata in studio dopo solo 3 mesi dalla laurea ha scelto di specializzarsi in diritto del lavoro durante gli studi universitari. «I miei genitori hanno uno studio di consulenza del lavoro e considero la passione per questa materia un'eredità di famiglia», spiega.
«La cosa più bella della professione è avere la possibilità di cercare nuovi percorsi logico giuridici per risolvere le stesse problematiche. Il diritto non è statico ma dinamico, non è bianco o nero, ma interpretazione. Questo conferisce alla nostra professione un nota di creatività che molti ignorano», commenta di Nunzio, che durante la sua collaborazione con lo studio ha seguito la redazione di un progetto per creare un sistema di Cassa integrazione guadagni fondato esclusivamente su un contratto collettivo di settore.
Nalimova (De Berti Jacchia): approccio russo in salsa italiana
Antonazzo (Cleary Gottlieb): dall'università allo studio in volata
Pepe e Manganelli (Paul Hastings): quando strade molto diverse portano allo stesso studio
Rulli e Alimandi (studio Cms): il lawyer e il commercialista, due carriere uno studio
Ambrosio (studio Orrick): corsa a ostacoli, poi a Milano con determinazione calabrese
Donatella de Lieto (studio Norton Rose): dalla scalata degli 8mila alle montagne di carta
Bonante (studio Toffoletto): Il giuslavorista con la passione per la musica
Lorusso e Urso (Tonucci): penale societario e diritto commerciale per le nuove leve
Marco Leonardi (studio Latham & Watkins): annoiarsi è impossibile, ma che stress
«Penso che in uno studio come quello per cui collaboro sia più semplice esprimere appieno la propria personalità, le proprie capacità e idee. Non c'è uno standard a cui uniformarsi, ma si è lasciati liberi di crescere sviluppando le proprie doti personali», commenta invece in merito alle differenze tra collaborare con uno studio multi dipartimento o con una struttura più piccola.