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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2010 alle ore 20:48.
LEONARDO CERVELLI, DIRETTORE COMMERCIALE DI SELLA GESTIONI
«L'11 settembre, quando dall'America cominciarono ad arrivare le notizie e le immagini televisive su ciò che stava accadendo, rimanemmo tutti come ipnotizzati. All'epoca non eravamo portati ad associare immediatamente eventi di tali proporzioni a un attentato terroristico, ma razionalmente ci rendemmo subito conto che non poteva trattarsi di incidenti o casualità.
Anche sui mercati le prime sensazioni furono caratterizzate da una sorta di incapacità di concepire l'enormità di ciò che stava accadendo e solo in seguito ci fu il crollo e cominciarono a sgretolarsi. Decidemmo di non organizzare un comitato investimenti quel pomeriggio, perché era troppo forte il senso di attesa e soprattutto "di sospensione di tutto". La razionalità sul da farsi e sulle scelte dei portafogli tornò, a fatica, nelle ore successive e il giorno seguente». (Testo raccolto da Vito Lops)
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