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Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2011 alle ore 15:25.
L'ultima modifica è del 22 dicembre 2011 alle ore 11:42.

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Monti: affrontiamo la crisi a testa altaMonti: affrontiamo la crisi a testa alta

La manovra taglia il traguardo della fiducia anche al Senato con 257 voti favorevoli, 41 contrari e nessun astenuto. Il decreto diventerà legge dopo la firma del capo dello Stato e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Hanno votato no alla fiducia i senatori della Lega, dell'Idv e della Svp, a favore Pdl, Pd, Terzo Polo, Udc, Misto, Coesione nazionale-Io Sud. Rispetto alla fiducia ottenuta in Senato il 17 novembre, la manovra costa al Governo 24 voti a Palazzo Madama.

Mario Monti incassa comunque il risultato e già lancia la "fase due", quella delle riforme strutturali, sollecitata da molti senatori all'esecutivo durante la discussione che precede il responso finale. Il premier assicura che il decreto «è di estrema urgenza» e che questo passaggio «consentirà all'Italia di andare a testa alta in Europa», ma soprattutto sprona i cittadini ad avere fiducia. «È essenziale che gli italiani sottoscrivano Bot e BTp». Quindi promette che sulle liberalizzazioni ci saranno «azioni coraggiose».

Il resto della giornata è scandito dall'ennesima protesta dei senatori leghisti dopo la bagarre di ieri che procura a Federico Bricolo e ai suoi colleghi la censura ufficiale del presidente del Senato, Renato Schifani, costretto più volte a intervenire per porre fine agli schiamazzi del Carroccio che in aula si agita moltissimo prima e dopo l'intervento del premier. Ecco la cronaca della giornata.

Ore 16,25. Manovra: Camusso, il 24 in piazza non per rovinare Natale a qualcuno
Il presidio permanente di Cgil, Cisl e Uil, davanti a Montecitorio, è oggi al suo decimo giorno e proseguirà fino alla vigilia di Natale, come già annunciato dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: «Il 24 saremo in piazza non per rovinare il Natale a qualcuno ma perché sappiamo che per i lavoratori colpiti dalla manovra non sarà una festa serena».

Ore 16,23. Galan: da Monti ci aspettavamo di più
«Noi abbiamo fiducia, ma dire che siamo contenti no. Monti ha avuto la fortuna di essere libero da problemi di consenso per il bene d'Italia, ma ci saremmo aspettati di più. Questo governo è abbastanza libero perché non ha il problema del consenso, certo c'è il Parlamento, ma questo rende palese l'anomalia. In Italia si protesta per il voto di preferenza però poi abbiamo un governo che nessuno ha votato». Così Giancarlo Galan, deputato del Pdl, commenta la manovra del governo Monti.

Ore 15,55. Gasparri: Pdl ha dimostrato alto grado di coesione
«Sono grato ai senatori del Pdl che pressoché all'unanimitá hanno partecipato alla votazione esprimendo il loro sì alla fiducia sulla manovra economica. Ciò è avvenuto nonostante, come ho sottolineato anche nel mio intervento, il provvedimento, accanto a misure che per molti aspetti condividiamo, sia caratterizzato da scelte che noi avremmo fatto in modo diverso. L'importante è aver dimostrato ancora una volta l'alto grado di coesione Pdl al Senato, un punto di forza per l'azione di rafforzamento del nostro partito non solo in Parlamento ma su tutto il territorio nazionale». Lo dichiara il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

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