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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2012 alle ore 08:20.

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Il funerale dell'Olanda era stato celebrato in anticipo già dopo le prime due gare perse contro Danimarca e Germania ma la delusione di lasciare gli Europei senza raggranellare neanche un punto va al di là di ogni previsione e soprattutto apre la strada a una profonda crisi a livello federale con il tecnico Van Marwijk nello scomodo ruolo del principale imputato. Nell'ultima giornata del gruppo B si risveglia dal suo torpore il Portogallo, insieme al suo capitano Cristiano Ronaldo, autore della doppietta vincente che affonda gli olandesi. I lusitani (secondi a 6 punti) , ai quarti di finale, se la vedranno con la Repubblica Ceca a Varsavia. La Germania invece conferma su tutta la linea la sua solidità. Con la vittoria sulla Danimarca chiude a punteggio pieno in attesa di incontrare la Grecia nel primo scontro diretto, venerdì prossimo a Danzica.

Davvero sfortunati i ‘tulipani' (in maglia nera in linea con gli umori di questo giugno da dimenticare) che dopo due serate all'insegna dell'anonimato imbroccano proprio la serata del Ronaldo show: due legni colpiti, due gol e altre occasioni mancate dal capocannoniere della Liga ma anche dai compagni di squadra. Poca roba, invece, i tulipani che sono partiti col piede giusto, passando in vantaggio, ma si sono spenti alla distanza mostrando col passare dei minuti i limiti già ampiamente sottolineati nelle puntate precedenti. Il gol di Van Der Vaart illude le migliaia di tifosi presenti sugli spalti. L'obiettivo è battere i portoghesi con due gol di scarto e il segnare senza lasciar passare troppo tempo sembra il miglior viatico per firmare l'impresa. I vicecampioni del mondo in carica incassano il ‘tradimento' delle stelle più rappresentative come Robben e Snejider, non pervenuti se non sui referti ufficiali, anche le pecche più grande sono state quelle del reparto difensivo.

L'unica mossa azzeccata dall'allenatore olandese è la scelta di schierare Van Der Vaart. Splendido il suo sinistro a giro, su suggerimento di Robben, che sblocca il risultato dopo 11'. E sempre il giocatore del Tottenham è andato vicino al raddoppio (palo) nella ripresa ma la propulsione offensiva della squadra non è andata oltre nell'intero arco dei 90'. Il Portogallo non si è fatto intimorire dal vantaggio avversario e ha preso in mano le redini del gioco senza più mollarle. Il pareggio portoghese arriva prima della mezz'ora: l'Olanda paga cara l'inesperienza del giovane Willems, diciottenne esordiente, che perde un pallone a favore di Joao Pereira che lo serve a CR7. Il bomber stavolta non sbaglia, si sblocca psicologicamente e torna ad essere lo spauracchio di sempre. L'Olanda dovrebbe segnare altri due gol per passare ma non sembra averne le possibilità. Il suo gioco è prevedibile e la squadra è schiacciata nella propria metà campo, più impegnata ad arginare l'offensiva rossoverde. Il colpo del ko arriva alla mezz'ora della ripresa. Scambio velocissimo tra Joao Moutinho e Nani, che a sua volta innesca Cristiano Ronaldo. Stekelenburg è beffato. E con lui l'Olanda intera.

La Germania continua testa altissimo il suo cammino a Euro 2012. Forte delle ottime prestazioni precedenti, Loew conferma il gruppo e corre ai ripari per l'unica emergenza con Bender chiamato a sostituire a destra lo squalificato Boateng. La Danimarca abbandona invece la competizione ma lo fa con grande dignità pur non potendo nulla contro la squadra più quadrata del gruppo, e non solo del gruppo. Olsen recupera Zimling e inserisce in formazione Poulsen per far fronte all'infortunio di Rommedahl. La Germania impone subito il suo gioco e sfiora due volte il vantaggio con Mueller. Mario Gomez, in corsa per il titolo di cannoniere, invece rimane a secco con un'unica occasione che si spegne sopra la traversa. In compenso il dialogo tra Podolski, Mueller, Khedira e lo stesso Gomez tiene in scacco con un palleggio dal sapore spagnolo la difesa danese. È Podolski, alla sua centesima partita in maglia tedesca, a sfruttare il retropassaggio di Mueller trasformandolo nel gol del vantaggio. Ma non tutto fila liscio neppure i panzer e così la Danimarca trova il gol del pari con la torre di Bendtner per Krhon Dehli che anticipa il portiere in uscita. Per la tranquillità serve un altro gol e il ct tedesco si gioca la carta Klose. Bisogna spingere perché la concomitante vittoria del Portogallo scombina le carte. Un ulteriore gol danese escluderebbe clamorosamente la squadra di Loew che però si mette al riparo al 35' della ripresa con il gol di Bender che vale il primo posto a punteggio pieno.

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