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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2012 alle ore 15:07.

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di Lara Vecchio

Il calcio d'elite non vuole la tecnologia in campo. Non l'ha mai voluta. Almeno, fino a ieri sera. Minuto 17° della partita dentro o fuori tra Ucraina e Inghilterra, con gli inglesi in vantaggio e con un piede, quasi due, ai quarti di finale di Euro 2012. Marko Devic, attaccante serbo naturalizzato ucraino dello Shakhtar Donetsk, calcia verso la porta. Il portiere Hart interviene ma con scarsi risultati, perché il pallone procede verso la rete.

Terry prova a respingere in scivolata, il classico colpo della disperazione. La palla supera completamente la linea di porta, ma l'arbitro, meglio, gli arbitri non vedono. Bordate di fischi dagli spalti accompagnano la riproposizione delle immagini dell'accaduto sul maxi schermo dello stadio. Nessun dubbio, era gol. L'Inghilterra ringrazia e va avanti. L'Ucraina si asciuga le lacrime e batte i pugni sul tavolo per l'ingiustizia. Errare è umano, perseverare un po' meno, dice l'adagio.

E infatti, poco dopo, ecco che cambia radicalmente lo scenario. Arriva la svolta, probabilmente epocale, senza dubbio necessaria. Sepp Blatter, il presidente della Fifa, posta su Twitter (altro che conferenze stampa, l'informazione viaggia ormai sui binari del pret a porter) un messaggio destinato a fare storia: «Dopo la partita di ieri la tecnologia sulla linea di porta non è più una possibilià ma una necessità». Appunto, ripetiamo, necessità. Giusto per ribadire il concetto e consegnarlo ai posteri. Il tempo di archiviare Euro 2012 e il suo tentativo, fortemente voluto dal numero 1 dell'Uefa, Michel Platini, di acchiappare i gol fantasma grazie a due arbitri posizionati a due passi dalla porta, e si cambia. Questa volta, veramente.

Il prossimo 2 luglio i vertici dell'Ifab, l'International Football Association Board, una sorta di Consiglio di sicurezza del pallone mondiale, deciderà come intervenire per scongiurare che si ripetano altri fatti del genere. Due ad oggi le possibili soluzioni. La prima, battezzata GoalRef, porta la firma del genio tedesco e consiste nell'inserimento di un semplicissimo eppure efficacissimo microchip all'interno del pallone. È gol quando suona un dispositivo nelle mani dell'arbitro. Fine delle discussioni. La seconda è invece made in UK e prevede l'utilizzo di speciali telecamere che non perdono mai di vista la palla. Si chiama Hawk-Eye, occhio di falco, si vigila dall'alto e si controlla che tutto proceda come stabilito. Anche qui, massima efficienza e altissima garanzia di affidabilità. Il sistema è stato sperimentato per la prima volta in modo ufficiale nel corso dell'amichevole pre Europei tra Inghilterra e Belgio. Rispetto alla tecnologia del microchip, parte in vantaggio. Insomma, piace e convince.

Blatter 1 – Platini 0. Il presidente della Fifa, in occasione di un'intervista rilasciata nel dicembre dello scorso anno al Mundo Deportivo, aveva annunciato che il Mondiale brasiliano del 2014 avrebbe proposto novità importanti anche in materia di gol fantasma. Altro che arbitri di porta. Dopo anni di rifiuti e di spallucce, Blatter si era convinto a sposare la tecnologia e a introdurre un sistema per chiudere la partita con i gol fantasma una volta per tutte. GoalRef o Hawk-Eye, sarà una delle due. Come si cambia per non morire. Come si cambia per ricominciare.

Inghilterra prima squadra (con il Belgio) a sperimentare l'occhio di falco. Inghilterra fortunata per aver beneficiato della svista multipla dei tanti arbitri presenti ieri sera alla Donbass Arena di Donetsk. Ma Inghilterra pure vittima di un errore grosso come una casa negli ottavi di finale del Mondiale 2010. Lampard segna contro la Germania, ma l'uomo in giacchetta nera non vede. Finisce 4 a 1 per i tedeschi, con gli inglesi che smaltiscono l'arrabbiatura dopo mesi. Mondiale falsato, si dirà. Blatter incassa, ma non cambia idea. Niente tecnologia, fa sapere, non ancora.
E cosa dire di un altro ectoplasma vestito da pallone che ha preso forma a Liverpool in occasione della gara di ritorno della semifinale di Champions League 2004-06 tra la squadra di casa e il Chelsea di Mourinho? Segna Luis Garcia, ma non ne sono tutti convinti, tutt'altro. La palla è entrata, oppure no? Le discussioni vanno avanti per settimane. Intanto, i Reds vanno in finale e battono il Milan, mentre gli inglesi (ancora loro) provano a farsene una ragione.

Sul tema potrebbe disquisire a lungo anche Adriano Galliani, ad del Milan che nell'ultimo campionato si è visto togliere dal piatto numero 2 gol assolutamente validi, pure se non evidentissimi. Il primo contro la Juventus. Muntari realizza, ma l'arbitro non convalida. Conte sorride e allunga, Allegri un po' meno. Il secondo contro il Catania. Protagonista il brasiliano Robinho, che fa il suo dovere sistemando la palla alle spalle del portiere dei rossoblù. Rete, anzi, no. Almeno, secondo il direttore di gara. Che fa andare tutti nello spogliatoio come se nulla fosse successo. Galliani nero e home page del sito ufficiale del Milan che fa capire che non ha mandato giù: "Inaccettabile!". Una parola e un'immagine, quella che mostra il pallone che oltrepassa la linea di porta. Completamente.

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