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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2012 alle ore 08:07.

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Iniesta 8
Con lui il campo s'illumina. Un talento allo stato puro che non cessa mai di stupire. Definire la sua posizione in campo è affare complicato. Lo vedi in ogni zona: centrocampo o attacco, pronto a partire rapido, in serpentina, a dettare il passaggio che non t'aspetti e la palla con lui pare un docile strumento addomesticato. Domanda: il pallone d'oro a chi altri, se non a lui? Dall'87°

Mata 7
Entra per gli ultimi tre minuti e quando non si è ancora spenta l'eco della standing ovation per Iniesta, si trova tra i piedi la palla del quarto gol che lo consegna alla storia degli europei.

Del Bosque 8
Questo sobrio signore del pallone, pacato e tranquillo, non smette mai di stupire. Per la sua modestia, la sua serietà, il suo impegno professionale in campo e civile nella vita privata. Facile vincere con i migliori, obiettano i critici. Ma i migliori bisogna saperli mettere in campo e farli suonare come un'orchestra e non come dissennati solisti. Perciò è grande direttore e oggi consegna alla Spagna il triplete (europei, mondiali e di nuovo europei in sequenza) mai riuscito a nessuna formazione. Un uomo riservato eppure risoluto che riesce nell'impresa di mettere insieme mezzo Real e mezzo Barca, catalani con madridisti. Andate in Spagna e capirete perché è grande impresa, ai limiti dell'impossibile.

Arbitro
Proenca 7 (Portogallo). Bravissimo, pochi interventi, ma ben mirati a spezzare eventuali tensioni. Non è necessario perché la partita è assai corretta e perché è inutile insistere su qualche vaffa di Balotelli. Un solo errore su mani in area di Bonucci. Era rigore, ma è stato convinto del contrario dal giudice di porta.

Guardalinee
Miranda 6 e Santos 6 (Portogallo)

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