Le primarie nel Pd sono in realtà una scelta tra «usato sicuro» e «futuro». «Domenica 25 novembre ha ricordato Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alle primarie del centrosinistra, intervenendo nella sua città, presso la la Stazione Leopolda - non ci sono due caratteri a confronto, due curricula, due tradizioni. C'é da un lato un modello di futuro basato sulla sicurezza, la serenità, l'usato sicuro, dall'altro la consapevolezza che o riscopriamo il futuro come sfida, come opportunità, come piacere o l'Italia non ha destino». Renzi ha difeso il governo Monti. Se non c'era, ha detto, «andavamo tutti a "carte 48"».

Renzi: chi si ritira all'ultimo chilometro un vigliacco
«Signori - ha affermato Renzi -, abbiamo una brutta notizia, non vogliamo perdere bene, vogliamo vincere male. Non interessa a noi, interesse al Paese». «Oggi - ha ricordato - su alcuni giornali il nostro popolo é descritto come alla ricerca del "piano B", Renzi riunisce i suoi per discutere di che succede se perde. C'é una rappresentazione romantica degli sconfitti, avete fatto una grande battaglia, siete stati coraggiosi, ora accontentatevi di perdere bene». Ma Renzi ha ribadito che vuole «vincere« e ha ammonito: «Chi si ritira all'ultimo chilometro é un vigliacco, non un romantico».

«Rottamare i leader in un partito è da Paese normale»
Il primo cittadino di Firenze (che ha ammesso di essere sotto tra gli anziani) ha voluto chiarire che con l'espressione "rottamazione", «abbiamo solo ricordato che in tutto il mondo i partiti cambiano i leader, mentre da noi i partiti cambiano il nome, e non il leader. Forse vale la pena essere un Paese normale anche da noi».

Le primarie non ci hanno distrutto
Secondo Renzi, le primarie non sono state una mossa controproducente per il partito. «Oggi il Pd - ha ricordato - è sopra il 30%, andate a ricercare quelli che ci dicevano che le primarie ci avrebbero distrutto».

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