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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2014 alle ore 17:01.
L'ultima modifica è del 09 luglio 2014 alle ore 18:38.

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Sino a oggi i costi e le regole di legge hanno reso improponibile sul mercato italiano l'"home equity loan" anglosassone, cioè il "mutuo inverso" grazie al quale chi possiede una casa può darla in garanzia alle banche e ottenerne un prestito. Ora però la Camera sta iniziando a discutere la proposta di legge (firmatari i deputati Marco Causi e Antonio Misiani del PD, relatore in Commissione Finanze l'onorevole Paolo Petrini del PD), costituita da un unico articolo per integrare e modificare la disciplina del prestito vitalizio ipotecario (articolo 11-quaterdecies, comma 12, del decreto – legge n. 203 del 2005). Le nuove norme, se passeranno (ma l'iter è ancora lungo), risolveranno molti dei punti critici che hanno impedito lo sviluppo anche in Italia del mercato di questi contratti. La proposta di legge si basa sulle elaborazioni condotte dai firmatari sulle richieste per superare le criticità su questo fronte presentate dall'Abi e da altre associazioni dei consumatori durante l'audizione del 13 settembre 2013 alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

Cos'è e come funziona il prestito vitalizio ipotecario
È un contratto tra i proprietari di una casa con più di 65 anni e una banca o una finanziaria con il quale il proprietario ottiene un finanziamento che viene garantito dall'ipoteca iscritta sulla casa a favore della banca o finanziaria. Il finanziamento erogato è pari a una parte del valore di mercato della casa, stabilito con una perizia, e può essere speso per le esigenze dei proprietari (consumi o spese rilevanti, integrazione del proprio reddito) senza che i proprietari debbano lasciare l'abitazione. I proprietari possono decidere di chiudere quando vogliono il contratto, pagando alla banca il capitale ricevuto più gli interessi, oppure di lasciare decidere agli eredi: dopo il loro decesso, questi si troverebbero a poter scegliere se cedere la casa al finanziatore, che escuterebbe l'ipoteca, o rimborsare il prestito ottenuto, con gli interessi maturati nel periodo.

In cos'è diverso dalla nuda proprietà
Rispetto alla vendita della nuda proprietà (il proprietario vende a un terzo la proprietà della casa e si riserva l'usufrutto, cioè il diritto di abitarci, sino alla propria morte; dopodiché l'acquirente ne otterrà il possesso), il prestito vitalizio ipotecario offrirebbe al mutuatario (si tratta infatti di un "mutuo inverso") il vantaggio di non perdere la proprietà dell'immobile e, quindi, di non impedire agli eredi di recuperare l'immobile dato in garanzia, lasciando a questi ultimi la scelta di rimborsare il credito della banca (capitale più interessi) estinguendo l'ipoteca iscritta sull'immobile all'atto della firma del prestito vitalizio.

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