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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2011 alle ore 06:48.

Marco Rosi, presidente di Parmacotto (168 milioni di fatturato, il 16 per cento all'estero, 400 addetti), ha un sogno: tracciare il menù del maiale, sapere che cosa ha mangiato da quando è nato al giorno in cui è stato macellato. Nel suo nuovo stabilimento, il più moderno, automatizzato, informatizzato d'Europa, ha già il controllo di tutte le fasi di lavorazione: ora di entrata della carne, affettatrice utilizzata, vaschetta nella quale il prosciutto è stato confezionato, cartone dell'imballaggio e persino il pallet in cui quest'ultimo è stato riposto in magazzino prima di venire spedito.

Tutto lì, sul codice a barre incollato all'etichetta. Il fatto è che non gli basta: vuole risalire lungo l'intera filiera, fino all'allevatore e appunto all'alimentazione del maiale. Potenza dell'informatica. Che gioca un ruolo decisivo per assicurare al consumatore massima sicurezza (ambienti sterili, temperature controllate, impianti computerizzati dove il contatto dell'uomo con i cibi è azzerato) e assoluta freschezza (ordini online, logistica avanzata, consegne continue). La tracciabilità completa è ultima frontiera. La ciliegina sulla torta della qualità.

Punti d'innovazioneAutomazione dei processi produttivi e di confezionamento, in modo da assicurare uniformità nella qualità e massima igieneControlli della materia prima in entrata e dei prodotti finiti in uscita, anche attraverso macchinari al laser e a raggi XMagazzini informatizzati e logistica avanzata, con terminali Wi-Fi per la gestione degli ordini online e dei tempi di consegnaTracciabilità delle varie fasi di lavorazione del maiale e lungo l'intera filiera, fino al campo e all'allevamento

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