Al New York Times Matthew Ericson è vice direttore grafico ovvero governa una squadra di 25 elementi tra giornalisti, artisti e programmatori che producono la grafica interattiva di informazioni per il sito, così come tutta la grafica del giornale cartaceo. L'editore del New York Times in questi anni ha assunto ingegneri del software, web designer, tecnologi ma anche 3D artist e pure esperti di statistica. Ha aperto una divisione di R&S, voluta e guidata da Michael Zimbalist, e creato professionalità come quella di Aron Pilhofer, editor interactive.

«La cosa più importante – spiega Matthew Ericson ospite a Perugia del Festival di giornalismo – è che ognuno, dall'artista al programmatore nel mio dipartimento si considera un giornalista a tutti gli effetti che usa le sue abilità professionali per spiegare le notizie in modo più chiaro ai lettori. Per farlo disponiamo di una vasta gamma di strumenti, dalle semplici mappe ai diagrammi animati fino alla visualizzazione interattiva dei dati. Ma quello che cerchiamo di fare è sostanzialmente aiutare chi ci legge a capire le notizie in un modo diverso da quello offerto dalla scrittura.

Le condizioni per immaginare una infografica di questo tipo sono tre: contenuti rilevanti, massima attenzione alla chiarezza di esposizione dei dati e una forma di visualizzazione accattivamente e interessante. In fondo non facciamo nulla di diverso rispetto al passato. I lettori sia su carta che su internet chiedono di capire cosa sta accadendo. E noi oggi come ieri proviamo ad aiutarli»

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