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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2011 alle ore 13:15.

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Niklas Zennström e Janus FriisNiklas Zennström e Janus Friis

Last but non least. La scalata di Microsoft a Skype, operazione che arricchirà di un altro miliardo di dollari i suoi fondatori (Niklas Zennström e Janus Friis) è solo l'ultimo episodio che ha visto illustri sconosciuti entrare di diritto nella lista dei paperoni dell'industria hi-tech. Là dove stazionano istituzionalmente figure come Bill Gates, Larry Ellison, Steve Jobs e i Ceo delle grandi multinazionali dell'informatica, da Ibm a Hewlett Packard passando per Cisco, Intel e così via.

Il web ha sfornato e sta allevando una nuova generazione di miliardari il cui profilo comune è quello di essere giovani e brillanti, con un passato da studenti di Harvard o Stanford e capaci di rendere concreta un'idea che magari molti altri avevano. Rendendo le loro creature fenomeni di massa in un lasso di tempo relativamente molto breve - Google, Facebook, eBay tanto per fare nomi – e rimpinguando a dismisura il loro conto in banca. Per capire meglio di cosa stiamo parlando basta spulciare l'ultima classifica di Forbes dedicata a questa nuova categoria di top manager che hanno conquistato, come nel caso di Mark Zuckerberg (il fondatore di Facebook), la copertina di Time perché investiti del titolo di uomo dell'anno

Una coppia che non scoppia è per il momento quella di Larry Page (38 anni) e Sergey Brin (37 anni), i fondatori di Google. Da poche settimane il primo è stato nominato Ceo del colosso di Mountain View e l'anno passato finirono al primo posto della classifica di Forbes, entrambi con un patrimonio di 17,5 miliardi di dollari ciascuno.

Internet ha reso ricchi anche i fondatori di Yahoo, David Filo e Jerry Yang, entrambi poco più che quarantenni. Il secondo ha conosciuto la propria punta di celebrità tre anni fa, quando si oppose alla scalata voluta e orchestrata dal Ceo di Microsoft Steve Ballmer. Per lui e Filo, comunque, il vanto di essere finiti nel ranking di Forbes con 1,4 e 1,3 miliardi di dollari rispettivamente.

Molti di questi miliardari non sono americani e più precisamente cinesi sono Jack Ma (46 anni), cofondatore nonché Chairman e Ceo del provider di servizi Internet Alibaba di Alibaba, Ma Huateng (39), il numero uno di Tencent, gigante del social networking e dell'instant messaging, e Robin Li (41), uno dei padrini del motore di ricerca più poplare in Cina, Baidu. Della compagnia fa parte anche William Ding (39), fondatore di una delle più grandi società di gaming online cinese.

Chi più di Jeff Bezos, 47enne fondatore di Amazon, deve alla capacità di canale di vendita senza frontiere del Web la propria fortuna, calcolata nel 2010 in 12,3 miliardi di dollari? Rispetto agli altri suoi illustri giovani colleghi, Bezos può anche rivendicare il fatto di aver cresciuto la propria azienda e la propria fama non in California, non nella Silicon Valley, ma in quel di Seattle, a due passi da quartier generale di Microsoft.

Meritevoli di menzione sono quindi altri personaggi che hanno cavalcato alla grande l'esplosione globale del web. Per esempio Pierre Omidyar, 42 anni, l'ideatore di eBay: al suo attivo, nel 2010, un patrimonio personale di 5,2 miliardi di dollari. Nell'olimpo si è sieduto anche il pionere del Crm on demand, Marc Benioff (45 anni), un passato in Oracle e in Apple prima di dare vita e lustro a Salesforce.com. E diventare ricco. Più giovane di lui Peter Thiel (43), che per primo investì seriamente in Facebook nel 2004 e annusò il business dei sistemi di pagamento on line fondando con altri PayPal.

Ma chi, più di qualsiasi altro yuppie 2.0, ha i requisiti perfetti per impersonare la figura dei web miliardari è il 26enne fondatore del social network più popolare del mondo, Mark Zuckerberg. Nel 2010 il suo portafoglio personale era di circa quattro miliardi di dollari. Oggi Facebook vale potenzialmente oltre 50 miliardi di dollari, lui l'ha creata con pochi spiccioli.

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