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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2011 alle ore 16:58.
Dalla diffusione dei social network in ambito business alla sfida per una leadership aziendale aperta e moderna, gli stimoli che Charlene Li propone a imprenditori e manager nell'era del Web 2.0 colpiscono nel segno. L'attacco portato al modello d'impresa tradizionale dalla diffusione del web partecipativo è una minaccia per chi difende lo status quo, ma un'opportunità per chi la sa cogliere. L'ex analista di Forrester nel marzo 2008 lanciava una predizione che oggi può persino sembrare banale.
Dire infatti che i social network siano come l'aria è qualcosa oggi di naturale e abituale. Eppure il fenomeno del marketing con i social media e della conversazione con i clienti via social network è tutt'altro che un fenomeno consolidato e maturo. Li – oggi a capo di Altimeter, agenzia di guru del Web 2.0 che comprende talenti quali Brian Solis e Jeremiah Owyang – è convinta che «la trasformazione verso un modello di impresa più aperta e con i social network è la direzione in cui si muove il mercato».
Enormi occasioni si presentano quindi per chi offre competenza e servizi per l'impresa che vuole cambiare. Paradossalmente, The Groundswell – titolo pubblicato tre anni fa in Usa e poi in Italia (L'onda anomala, Etas, 23 euro) – riscuote più interesse oggi che allora, ci confida Charlene Li. Lo stesso Open Leadership – ideale proseguimento del primo titolo, volto a stimolare un modello di gestione aziendale aperto, trasparente e orizzontale – ha più successo in Cina che negli Usa.
Ciò che manca perché nell'impresa questo cambio di mentalità si diffonda su larga scala è un mix di fattori che comprende strategia, agilità e nuovi modelli di business. «La mancanza di strategia – ci racconta – si evince immediatamente dal settore media, dove solo Huffington Post è stato capace di adottare una filosofia di coinvolgimento del lettore secondo i paradigmi del Web 2.0». Segno di lungimiranza e di avanguardia è l'adozione di Crm social. Strumenti di gestione del rapporto con i clienti sempre più sofisticati e social, fondamentali per sviluppare le potenzialità del business e potenziati dal matrimonio con Twitter, Facebook, Linkedin.
Charlene Li non si tira indietro nel segnalare i trend destinati a diventare standard: «Sono sei i filoni da tenere sott'occhio: likenomics, ricerca social, dati, social network business, gamification e cura di contenuti». Sulla ricerca social vediamo come Google e Bing cerchino di migliorarsi inserendo nei risultati i contenuti di Twitter e Facebook. Muovono invece i primi passi sia l'economia del "mi piace", sia la tendenza a introdurre una componente ludica ai servizi web, di cui Foursquare è un'avanguardia e lo sfruttamento intelligente di immense moli di dati. Sul fronte contenuti, ai forti investimenti in tecnologia per l'aggregazione e in produzione originale, un futuro roseo attende la "cura", vale a dire la selezione di contenuti prodotti da terzi. Ciò che non cambierà è il desiderio del navigatore/cliente di cercare una relazione con le aziende di cui si fida.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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