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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2011 alle ore 16:05.

Per Google è «il nuovo modo di concepire la posta elettronica». Alcuni suoi (nuovi) clienti accettano l'assist dal chiaro retrogusto filosofico e replicano: in realtà è la fine di un principio, peraltro sacrosanto: l'anonimato sul web. La novità, piacevole o spiacevole a seconda dei punti di vista: chi si accinge ad aprire un nuovo account nel servizio di posta elettronica del gigante di Mountain View deve fornire il suo numero di cellulare. Altrimenti, niente: l'attivazione non si può perfezionare. In realtà la richiesta, stando ad alcune segnalazioni, qualche volta arriva anche a chi l'account ce l'ha già, e da tempo.
Subito si alza la voce dei blog. Grey Fox si chiede: «Che novità è mai questa? Ci sono delle soluzioni alternative? Mi posso fidare a lasciare un numero di cellulare?». Fulvia76 risponde laconica: «Tanto la privacy ce la siamo giocata andando nei siti...». Alex non è tanto convinto: «Non so, ma se fossi in te non lo darei il mio numero di cellulare». Giulia54 guarda avanti: «E se questa richiesta diventasse una moda tra i gestori di posta elettronica?»
L'azienda si difende e getta acqua sul fuoco: si tratta di una nuova modalità aggiuntiva di sicurezza per i Google Account. «Nel tentativo di salvaguardare i nostri utenti dagli abusi, - spiega - a volte chiediamo loro di verificare la propria identità prima di consentire loro di creare account o accedervi. La richiesta di dimostrare la propria identità telefonicamente è un metodo efficace per evitare che gli spammer utilizzino in modo illecito i nostri sistemi». E per chi nutrisse ancora qualche perplessità, il colosso rincara la dose: «Google utilizzerà il tuo numero di telefono soltanto per inviarti un codice di verifica e per verificare che non venga utilizzato per creare o verificare molti account. Non comunicheremo mai il tuo numero e non lo utilizzeremo per inviarti messaggi indesiderati. Promesso». Va bene: le buone intenzioni ci sono, le promesse fanno senz'altro piacere, ma il fatto rimane: è possibile che per poter utilizzare un servizio di posta elettronica si debba lasciare il recapito telefonico?
È il momento del test. Invento un nome di fantasia, il classico Mario Rossi, e provo a creare un account. Solo così, infatti, potrò accedere a Gmail e agli altri servizi Google. Compilo la prima schermata: nome, cognome, nome di accesso desiderato - non è a disposizione, prendo una delle proposte che mi fa il sistema - scelgo una password, la reinserisco, decido qual è la domanda di sicurezza (come si chiama il tuo migliore amico di infanzia?), lascio in bianco lo spazio destinato all'"email di recupero" inserisco una data di nascita, digito i caratteri visualizzati nell'immagine sottostante, do una letta ai termini di servizio, soffermandomi in particolare sul passaggio relativo alla policy di protezione dei dati personali... insomma, alla fine metto la crocetta. Il che, per dirla con un po' di formule giuridiche, significa: «Ai sensi dell'art. 1341 del codice civile, l'utente approva separatamente gli articoli 1 (Descrizione del Servizio), 3 (Utilizzo consentito), 4 (Contenuti del Servizio), 5 (Diritti di proprietà intellettuale), 9 (Inattività dell'account), 11 (Risoluzione del Contratto), 13 (Legge applicabile; foro competente) delle presenti condizioni».
Ok: andiamo. Pochi secondi e: complimenti - leggo - la tua registrazione è stata eseguita correttamente!. Di messaggi che mi chiedono il numero del telefonino però neanche l'ombra. Che dopo il primo allarme e il tam tam della Rete la società abbia deciso di tornare sui suoi passi?Vado al mio nuovo account. magari la richiesta arriva, puntuale, più avanti : ci sono già tre email, tutte di Gmail. La prima mi spiega come importare contatti e vecchie email; la seconda mi offre la possibilità di personalizzare il servizio con colori e temi, la terza ha un oggetto un po' scivoloso: utilizza Gmail sul tuo cellulare. La leggo. Se visito la sezione: «Utilizza Gmail sul tuo cellulare», mi esce la fatidica scritta. Bingo: «Inserisci il tuo numero».
In conclusione: il sistema mi ha chiesto il numero di telefono, ma la segnalazione, funzionale all'attivazione di un servizio che si sviluppa proprio tramite cellulare, sembra fondata. Nella fase di attivazione, invece, non mi è stata fatta alcuna "proposta indecente". Allarme rientrato? La parola alla Rete. Scrive Maximus: «Di solito, l'apparizione della richiesta del numero di telefono non appare ad intervalli prestabiliti, ergo: se il messaggio non è apparso, apparirà presto».
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