Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2011 alle ore 11:46.
«Vogliamo diventare la prima compagnia di assicurazioni "social" in Italia entro il 2012». Ha le idee chiare Marco Paleari, responsabile marketing di Tua Assicurazioni, compagnia danni del Gruppo Cattolica nata nel 2004 e che oggi conta su oltre 350 agenzie che gestiscono duecentomila clienti e oltre cento milioni di portafoglio.
Da qualche settimana Tua Assicurazioni è presente con una pagina su Facebook e con linee guida trasferite alla rete agenziale per creare e gestire pagine locali. «Oggi attraverso la pagina istituzionale veicoliamo un vaucher che consente a chi diventa fan di usufruire di uno sconto su alcuni prodotti, ed in particolare sulle nostre migliori polizze, recandosi in una della nostre agenzie. E i passi successivi nelle prossime settimane saranno LinkedIn e Twitter».
Per Paleari nei social media si intravedono opportunità di generare nuove relazioni "mirate" a cui poi dare un seguito con proposte specifiche. «Abbiamo capito che con i social non è possibile "bleffare": sincerità e trasparenza devono essere sempre rispettate. La rete non perdona: quello che si promette deve essere mantenuto, ad ogni costo».
Il prossimo passo per Tua Assicurazioni sarà usare i commenti come antenne per cogliere al volo eventuali criticità. «Coi canali tradizionali rischieremmo di arrivare in ritardo», conclude Paleari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
APP AND ENTERTAINMENT
Ecco le migliori app per organizzare le vacanze last-minute
di Anna Volpicelli
-
nova24
Startup, la mappa delle regioni che hanno ricevuto più finanziamenti dal Fondo Pmi
di Luca Tremolada
-
TREND
Effetto Grecia anche su Google: vacanze e crisi sono il tormento degli italiani
-
Gadget
I Google Glass cambiano faccia: arriva la Enterprise Edition?
-
DIGITAL IMAGING
Fotografia: ecco le migliori app per i professionisti dell'immagine - Foto
di Alessio Lana
-
la app della discordia
UberPop sospeso anche in Francia. E ora in Europa è fronte comune
Dai nostri archivi
Moved Permanently
The document has moved here.