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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2011 alle ore 19:02.
Prove di rilancio sull'innovazione. Alla fine il pacchetto sulla politica industriale contenuto nella manovra è arrivato al traguardo in forma ridotta, conservando solo la norma che mette in campo il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (Fri). Le prime bozze contenevano anche il credito di imposta alla ricerca intra moenia, molto atteso dalle aziende, ma bisognerà ancora attendere. Intanto, l'art. 38 stabilisce che i progetti di innovazione industriale (Pii) in settori tecnologici strategici, al centro dal 2006 del programma Industria 2015, possano rientrare tra gli interventi prioritari nella destinazione delle risorse del Fondo rotativo. Novità significativa, perché il Fri è uno strumento attivo presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti e quindi potrebbe rappresentare un volano di nuove iniziative.
I progetti di innovazione industriale sono stati lanciati con la legge finanziaria per il 2007 come strumento centrale del programma 'Industria 2015'. Oggi quel programma langue, complice una serie di complicazioni burocratiche e di ristrettezza di cassa che hanno impedito di portare avanti le erogazioni. Ora la norma sul Fri potrebbe rimettere in piedi Industria 2015: «Finora è stato un bel meccanismo - ha detto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera - dobbiamo continuare a utilizzarlo nella misura in cui si può». Salvare Industria 2015 è solo una delle 'missioni' del ministero.
L'obiettivo più ambizioso è il credito di imposta per le attività di ricerca delle aziende intra moenia (attualmente l'aiuto esiste solo per attività svolte dalle imprese con università ed enti di ricerca). Il ministero ha già pronta la norma, presente nelle prime bozze della manovra ma poi uscita per la difficoltà, in questa fase, di reperire l'adeguata copertura. L'ipotesi è il credito di imposta per attività intra moenia, fino al 2014, nella misura del 12% dei costi sostenuti fino a 1 milione di euro, e del 5% oltre tale soglia. La detrazione per il primo milione di costi sostenuti verrebbe elevata al 20% per le nuove imprese innovatrici. In queste settimane si lavorerà, anche di intesa con i tecnici del ministero dell'Economia, per valutare la possibilità di rilanciare la norma, inserendola in uno dei prossimi provvedimenti del governo.
Anche il ministero dell'Istruzione punta a dire la sua. Sul tappeto c'è un mix di proposte che sembravano dover confluire nel maxiemendamento alla legge di stabilità, ma mai adottate. A partire dalla semplificazione delle procedure di accesso ai fondi pubblici, attraverso l'indicazione di un soggetto capofila nei gruppi o costellazioni di imprese che partecipano ai bandi. Nelle intenzioni del Miur proprio su questo soggetto dovrebbero incentrarsi i controlli previsti per accedere alla selezione. Magari in abbinata allo spostamento da una fase ex ante a una ex post delle verifiche sul campo dei requisiti dei beneficiari delle agevolazioni.
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