Nei suoi Pensieri il filosofo e matematico Blaise Pascal articolò quella che sarebbe stata conosciuta come la "scommessa di Pascal", la questione del credere o non credere in Dio, di fronte al fallimento della ragione e della scienza a fornire una risposta definitiva. (…) Anche se la sua affermazione riguarda l'argomento religioso, rappresenta un'espressione primordiale e significativa della teoria della decisione. E, depurata delle sue particolarità, fornisce una modalità semplice ed efficace per affrontare problemi contemporanei come il cambiamento climatico. Non dobbiamo infatti essere sicuri al 100% che i peggiori timori degli scienziati si realizzino per passare all'azione. Tutto quello a cui dobbiamo pensare sono le conseguenze dello sbagliare.

Ipotizziamo che non ci sia alcun riscaldamento globale causato dall'uomo o che gli effetti non sono così terribili, e che noi comunque abbiamo fatto degli investimenti per contrastarlo. Cosa potrà succedere?
1. Abbiamo fatto ingenti investimenti nelle energie rinnovabili. E' un'azione necessaria anche in assenza di riscaldamento globale dato che l'Aie ha indicato il 2020 come data per il "peak oil", tra solo undici anni.
2. Abbiamo investito in una nuova potente fonte di posti di lavoro.
3. Abbiamo migliorato la nostra sicurezza nazionale riducendo la dipendenza dal petrolio e da regioni instabili.
4. Abbiamo mitigato le enormi perdite "off the book" derivanti dall'inquinamento.
5. Abbiamo rinnovato la nostra base industriale, investendo in nuove industrie piuttosto che ristrutturarne di vecchie. (…)

Il cambiamento climatico è davvero una versione moderna della scommessa di Pascal. Da un lato, il risultato peggiore è che abbiamo costruito un'economia più robusta. Dall'altra parte, sarebbe l'inferno. In breve, faremmo meglio a credere nel climate change e ad agire di conseguenza, anche se si vericherà che abbiamo torto.

Tim O'Reilly
Fondatore e Ceo di O'Reilly Media

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