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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 18:33.

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Nel 2004 Sal Khan era un analista di hedge fund, forte di tre lauree in matematica e informatica al Mit e di un'innata passione per la divulgazione. La cuginetta tredicenne, Nadia, gli chiese di darle una mano a scuola: aveva problemi con le equivalenze. Ma lui era a Boston, lei a New Orleans. Per comodità fece dei video in cui, con la sua voce e l'aiuto di Microsoft Paint, spiegava ogni singolo passaggio: Nadia ne fu entusiasta.

I video, postati su YouTube, iniziarono a circolare anche tra gli estranei: «È la prima volta che faccio una derivata ridendo, scriveva un ragazzo. E io ero davvero stupito: per un analista di hedge fund era così strano fare qualcosa che avesse un valore sociale», ricordava qualche mese fa Sal davanti alla platea di Ted, incuriosita dall'esperienza di questo ragazzo che oggi, quasi tremila video dopo e con il sostegno concreto di Bill Gates (1,5 milioni di dollari) e Google (due milioni), sta rivoluzionando la scuola. Come analista è durato poco. Nel 2006 è nata Khan Academy, fondazione non profit con l'ambizione di creare una didattica personalizzata, fatta su misura sia per chi incontra difficoltà insormontabili, sia per chi è in grado di andare avanti da solo. Dando vita a «un'unica classe globale». A giugno Sal tornerà al Mit, ma questa volta per tenere il discorso alla cerimonia di consegna dei diplomi.

Oggi il sito di Khan Academy, gratuito e senza un filo di pubblicità, ha quattro milioni di utenti unici al mese. Tra questi molti insegnanti che lo hanno adottato, invertendo quello che è il tradizionale schema scolastico: i ragazzi assistono alla lezione a casa e fanno gli esercizi a scuola, dimostrando se hanno capito e aiutandosi tra di loro. Lungi dal voler sostituire i professori con uno schermo di pc, Khan sottolinea come la sua creatura riesca a «sfruttare la tecnologia per umanizzare le lezioni». Sal ha realizzato oltre 2700 video - con un modello rimasto fedele all'originale, senza fronzoli -, organizzati per materie e con uno schema da 'mappa della conoscenza'. Vale a dire con una struttura a stadi progressivi, che passa dalla semplice addizione all'algebra e alla trigonometria fino all'analisi. Ogni passaggio è verificabile con esercizi. E gli insegnanti hanno a disposizione un software per controllare ragazzo per ragazzo il grado di preparazione raggiunto. Aggiungendo un pizzico di gamification, la squadra di Khan Academy ha ideato un sistema di badge per premiare i progressi. E chi arriva ai gradini più alti può diventare coach o tutor. Ma senza mai sostituirsi ai professori, quelli veri.

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