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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2012 alle ore 18:35.

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Il governo riprende in mano il capitolo della banda larga e ultra larga, affidandone lo sviluppo a una "cabina di regia" interministeriale. Nel decreto non ci sono i dettagli, ma il comunicato di Palazzo Chigi cita la lotta al digital divide e ricorda che ancora il 5,6 per cento della popolazione ne è afflitto. Ricordiamo invece che Francia, Regno Unito e Germania hanno già azzerato il digital divide (tutti sono coperti da almeno 2 Megabit) e hanno da anni piani precisi e finanziati con risorse pubbliche anche per la banda ultralarga. Spicca la Francia, che a novembre 2011 ha stanziato 2 miliardi di euro per coprire il 100% della popolazione con i 5 Mbps entro il 2013; il 70% con i 100 Mbps entro il 2020 e il 100% entro il 2025.

La Commissione europea chiede invece di coprire tutti con i 2 Megabit entro il 2013, per poi salire a 30 Megabit entro il 2015; mentre entro il 2020 almeno il 50% deve essere raggiunto dai 100 Megabit. Il primo di questi obiettivi è senz'altro alla portata dell'Italia. Da tempo lo sta perseguendo, con fondi pubblici, tramite i lavori della società Infratel. A gennaio Infratel è entrata nella quarta fase d'intervento, con uno stanziamento di 95 milioni di euro, per coprire 358 mila cittadini (crea la rete in fibra a cui poi gli operatori dovranno collegare le proprie, per fornire il servizio all'utente). Infratel ad oggi ha ancora in cassa circa 600 milioni (fondi Fas, europei e dalle Regioni). Di questi, circa 500 sono stati assegnati da poche settimane.
Recente è anche il piano Eurosud, dove tra l'altro ci sono 119 milioni di euro per la banda larga e 1,141 miliardi per quella ultra larga (fibra ottica fino a 100 Megabit), per infrastrutture da costruire nelle regioni meridionali.

Ma, come notano dalla stessa Infratel, manca in cassa ancora circa un miliardo di euro per raggiungere l'obiettivo 2013.
Più complicato il percorso per la banda ultra larga. Per dare i 30 megabit serve almeno una connessione Vdsl (fibra fino all'armadio in strada), perché l'Adsl arriva (a malapena) a 20 Megabit. I 100 Megabit richiedono la fibra dentro l'appartamento o almeno fino al palazzo. A parte Eurosud, non ci sono finora piani da parte del governo. La futura agenda digitale ci dirà quindi se e come intende portare la banda ultra larga anche nelle zone non interessate dai piani degli operatori. Ad oggi circa il 10 per cento della popolazione è coperta dai 100 Megabit (di Fastweb), secondo l'osservatorio Idate. Si attendono i prossimi mesi per conoscere gli attuali piani di copertura di altri soggetti che li hanno annunciati: Telecom Italia, Metroweb, la Regione Lombardia.

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