Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2012 alle ore 14:43.

My24
Banda larga a risorse ridotteBanda larga a risorse ridotte

Come dare la banda larga a tutti gli italiani ed estendere la copertura di quella larghissima (100 Megabit) con le risorse economiche disponibili? È il tema che il Governo dovrà affrontare con la futura agenda digitale italiana, di cui abbiamo visto il primo scheletro nel recente Decreto Sviluppo.

Tanto per iniziare si potrebbe semplicemente cambiare la normativa per agevolare i lavori di scavo e ridurne i costi: lo propongono Agcom e Asstel-Assotelecomunicazioni, tra gli altri. Sarebbero interventi normativi a costo zero. Significa per esempio vietare alle amministrazioni locali di imporre agli operatori costi extra. «Spesso i Comuni se ne approfittano: un operatore fa una mini trincea di scavo per la fibra e gli si chiede di rifare tutto il marciapiede», spiega Maurizio Dècina, ordinario di Reti e Comunicazioni al Politecnico di Milano. La normativa è stata già semplificata negli anni passati, ma si può fare di più.

Poi c'è l'idea di sfruttare meglio il rame già presente. Tecniche di vectoring e bonding del rame consentirebbero di avere Vdsl2 fino a 80-100 Megabit (tecnologia con fibra fino all'armadio in strada e ultimo tratto in rame). Ma, laddove presenti, sono un problema per l'unbundling.
Ma sono previste evoluzioni tecnologiche anche per la fibra nelle case. Come il Gpon 10 Gigabit (dagli attuali 2,5 Gb), già disponibile in Asia. O il Wdm, che moltiplica la capacità della fibra e al tempo stesso permette l'unbundling su Gpon. «Il Wdm potrebbe servire soprattutto per aumentare la banda che arriva alle antenne Lte (reti mobili di quarta generazione) e, dal 2015, Lte Advanced a 1 Gigabit», aggiunge Dècina.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.