Il nuovo Mac Os X più vicino al cloud computing e twitter

Ispirato dall'iPad, ripensato per il Mac. Il sistema operativo di Apple numero 10.8, nome in codice Mountain Lion, Leone di montagna, segue la tradizione inaugurata 12 anni fa da Apple di dare nomi di grandi felini alle diverse edizioni del suo sistema operativo. La versione rilasciata in anteprima per gli sviluppatori (sarà disponibile per tutti a partire da fine agosto) giunge dopo appena sette mesi dal rilascio dell'attuale Lion, il Leone versione 10.7. Nóva24 ha provato le novità annunciate da Apple per capire cosa cambia e cosa no.

Non c'è un cambiamento di grafica sostanziale nell'interfaccia: cartelle, icone, menu del Leone di montagna sono disegnati nella stessa maniera di Lion, mentre funzionano sempre nello stesso modo sia Launchpad (l'ambiente da dove far partire le applicazioni) che App Exposé e Mission Control. I gesti con le due, tre e quattro dita sul trackpad sono gli stessi. Di cento novità promesse dal Leone di montagna, Apple ora ne mostra dieci.
La prima è l'integrazione pervasiva con iCloud, il servizio gratuito di cloud computing di Apple, con più di cento milioni di utenti. In prospettiva tutte le applicazioni di Apple e delle terze parti potranno usare la nuvola per salvare e scambiare documenti, senza bisogno di soluzioni di terze parti come Dropbox. Con il Leone di montagna poi arriva Messaggi, la versione da scrivania dell'ibrido chat-sms di iPhone e iPad. È anche l'unica applicazione che può essere provata in versione preliminare fin da subito. Ottima, non serve configurazione, trova tra i contatti chi usa lo stesso software e spedisce messaggi, immagini e documenti gratuitamente.

Altre applicazioni prese da iPhone e iPad sono i Promemoria e le Note: le liste di cose da fare e i foglietti gialli su cui prendere appunti, che si sincronizzano in modo automatico grazie a iCloud.
Arriva anche il Centro Notifiche di iOS, in versione scrivania: si possono vedere messaggi, appuntamenti ed email sia con riquadri semitrasparenti che compaiono sullo schermo sia trascinando "fisicamente" di lato la scrivania e guardando sotto alla lista di cose importanti. La simmetria con l'iPad anche qui è totale.
Aumenta ancora di più l'integrazione con twitter (il social network al quale Apple sta dando più credito) e si condividono sia su twitter che per email ed sms le pagine web, i video, le immagini e tutti gli altri documenti. Gli utenti cinesi vedono da questo punto di vista una forte localizzazione dei servizi, adesso preconfigurati a Baidou, Sina Weibo, QQ, 126 e 163. Apple ha anche investito molto per migliorare il già eccellente sistema di gestione della lingua cinese, dando un segnale tangibile che vuole conquistare una posizione prominente nel mercato asiatico.

Ancora, Apple prende da iOS e porta su OS X (salta definitivamente la vecchia dizione "Mac OS X", prologo più che esplicito a una fusione dei due ambienti da consumarsi entro un paio di anni al massimo) anche il Game Center, cioè la app da cui si mettono online i propri punteggi ma anche dove si trovano giocatori online da sfidare per partite in multiplayer tra le versioni iPad e Mac dello stesso gioco.
Infine, Apple introduce l'AirPlay Mirroring, cioè la possibilità (analoga a quella di iPad 2 e iPhone 4S) di inviare wireless al televisione di casa dotato di Apple Tv quel che si vede sullo schermo del Mac. E arriva anche un inedito Gatekeeper, sistema per limitare l'installazione di software al scaricato dall'App Store per Mac o almeno aderente alle linee guida: ad esempio, che rispetti il sistema di sandbox adesso obbligatorio per tutte le app.
I segnali che Apple stia lavorando alla convergenza tra i due sistemi operativi non sono mai stati più chiari di così, lo stesso Tim Cook e Phil Schiller, ceo e capo del marketing di Apple lo hanno confermato al Wall Street Journal non escludendo la possibilità che presto succeda.

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