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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2012 alle ore 14:22.
Immaginiamo un'amministrazione locale che possiede informazioni relative a monumenti storici e strutture alberghiere situate nelle vicinanze, e la Sovrintendenza ai Beni Culturali competente per l'area che dispone di dati dettagliati sugli stessi monumenti con particolari riguardanti artisti, periodi storici, quadri esposti eccetera. È evidente che combinando i diversi pacchetti informativi in rete si potrebbe facilmente offrire un servizio di turismo culturale personalizzato sulla base degli interessi specifici di ogni singolo turista.
Nello stesso modo, prendendo come esempio la celeberrima Gioconda, nel caso di una ricerca online particolare del tipo «trova dipinti che raffigurano solo donne eseguiti da artisti italiani», alla descrizione più prevedibile come «dipinto dell'artista italiano Leonardo Da Vinci» immessa dalle istituzioni culturali si potrebbe automaticamente incrociare quella, fornita da un diverso provider di contenuti, di «dipinto che raffigura una donna»: la ricerca verrebbe così risolta e arricchita con altra soddisfazione rispetto ai risultati offerti dagli attuali sistemi di ricerca.
L'aggregazione di dati isolati non solo li rende interoperabili, ma ottiene un valore aggiunto dall'utilizzo dei dati stessi, che si chiama 'Linked Open Data', vale a dire la possibilità del riutilizzo di dati aperti forniti da istituzioni e imprese pubbliche e private per stabilire link tra oggetti simili o che possono essere in relazione tra loro. L'importanza di questa innovazione per il settore cultura è stata fatta proprio dalla piattaforma Europeana - biblioteca digitale europea che riunisce contributi digitalizzati dalle istituzioni culturali dei 27 Paesi Ue - che ha appena messo a disposizione dati aperti relativi a 2,4 milioni di oggetti digitali del patrimonio culturale europeo.
L'intenzione è promuovere i 'Linked Open Data' per incentivare lo sviluppo, in ambito culturale, di applicazioni innovative soprattutto per la tecnologia mobile e più in generale per la produzione di contenuti digitali e la creazione di nuovi servizi sul web, con un occhio alle startup di settore per le quali le opportunità che il riutilizzo libero dei dati culturali schiude può tradursi in una 'esplosione di mashup creativi' con produzione di contenuti innovativi. Intanto, lo scambio dati, alla base dell'azione di Europeana, è stato istituzionalizzato con il 'Data Exchange Agreement' già sottoscritto dai principali partner culturali europei.
http://pro.europeana.eu/linked-open-data
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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